Roma, 14 mag. (askanews) – Avanti con nuovo piano nazionale per il comparto olivicolo-oleario e a politiche, supportate da adeguate risorse, che riconoscano le sfide sulle spalle del settore tra emergenze climatiche e fitosanitarie, rischio abbandono dei campi e urgenza di riorganizzarsi e innovare. Così Cia-Agricoltori Italiani al termine della riunione promossa, al Masaf, dal sottosegretario di Stato, Patrizio Giacomo La Pietra, preliminare alla revisione di una strategia quasi decennale e alla costituzione del Tavolo di settore.
Il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, e quello di Italia Olivicola, Gennaro Sicolo, hanno confermato l’impegno a contribuire, fattivamente, alla costruzione del piano. Secondo le associazioni agricole “serve incentivare la produzione nazionale attraverso un’azione di ristrutturazione e ammodernamento degli impianti olivicoli esistenti, da rafforzare anche con ulteriori strutture, più innovative e in grado di esaltare il patrimonio di varietà e l’orografia del territorio italiano”.
In difficoltà, sottolinea Cia, è un comparto che oggi deve fare, tristemente, i conti con almeno 200mila ettari di oliveti in stato di totale abbandono e oltre 300mila a rischio tenuta. Per Cia va quindi invertita la rotta prima che venga compromesso non solo il potenziale produttivo agricolo, ma anche la vitalità delle aree rurali.
Necessario, poi, l’input di pratiche e soluzioni tecnologiche per tutelare la risorsa acqua, stabilizzare le rese, preservare la qualità, ma anche il reddito dei produttori. Ampio spazio va dato alla ricerca, in particolare rispetto alla Xylella e, quindi, all’esigenza di rigenerare le aree compromesse e proteggere efficacemente quelle indenni. A chiudere il cerchio, l’anello fondamentale rappresentato dal ruolo delle Organizzazioni di produttori (Op) e dalla necessità di approdare a un’unica interprofessione inclusiva e rappresentativa.