Milano, 14 mag. (askanews) – Le Associazioni dell’automotive (Anfia, Aniasa, Federauto, Motus-E e Unrae) avanzano una proposta congiunta per mettere il Fondo Automotive al riparo da pericolose distrazioni di risorse e avviare in tempi rapidi una revisione ormai “improcrastinabile” della fiscalità sulle auto aziendali. Di fronte alle grandi sfide del futuro, l’ecosistema italiano dell’auto si è presentato unito e compatto in occasione del panel istituzionale dell’Automotive Dealer Day 2024 cui ha partecipato in video collegamento il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
“Negli ultimi anni – sottolineano le Associazioni – abbiamo assistito agli effetti di una politica incentivante che ha alimentato una grande incertezza, con il risultato che oggi il mercato auto italiano esprime una discrepanza in termini di mix di alimentazioni rispetto agli altri grandi Paesi europei, dove industria e consumatori beneficiano di una prospettiva ben definita sul funzionamento delle agevolazioni. In Italia, al contrario, la normativa sull’Ecobonus è stata modificata quattro volte dal 2020 ad oggi e troppo spesso si è assistito ad annunci a cui non è seguita una rapida attuazione delle misure, con i risultati che sono quelli osservati negli ultimi mesi”.
In un’ottica di maggiore programmazione e chiarezza, mentre si attende ancora la revisione dello schema degli incentivi 2024, le Associazioni automotive evidenziano l’urgenza di calibrare le politiche incentivanti con una visione almeno di medio periodo. Una prima leva su cui poter agire è quella della fiscalità delle auto aziendali, per aggiornare un impianto normativo fermo agli anni ’90.
La proposta formulata si concentra sulla revisione della fiscalità delle auto aziendali funzionale all’adozione delle nuove tecnologie e al rinnovo del parco auto delle imprese. Inoltre agendo sulle auto aziendali si alimenta un mercato dell’usato di qualità, contribuendo in modo significativo all’aggiornamento del parco circolante italiano. L’intervento riguarda le percentuali di deducibilità dei costi di acquisto, di leasing finanziario e di noleggio, riparametrate in funzione delle emissioni di CO2. I costi della misura risultano estremamente contenuti rispetto ai benefici che avrebbe in termini di stimolo alla diffusione di una mobilità sostenibile.
In una fase cruciale per la filiera nazionale, le Associazioni ribadiscono la necessità che le risorse del Fondo Automotive siano ripristinate per il 2025 e fino al 2030 vengano utilizzate esclusivamente per misure destinate al sostegno, alla transizione e allo sviluppo del settore.
Infine, le Associazioni si sono unite in un appello al Governo, affinché venga attivato quanto prima un Tavolo con i principali attori della filiera e i ministeri di riferimento, Mase, Mef, Mimit e Mit, per definire in tempi rapidi una riforma fiscale del settore e affrontare le principali sfide a cui è chiamata la filiera automotive.