In Lombardia prima sperimentazione in campo riso con le Tea – askanews.it

In Lombardia prima sperimentazione in campo riso con le Tea

Con la Statale di Milano, piante in campo aperto in Lomellina
Mag 13, 2024

Roma, 13 mag. (askanews) – Al via in Italia la prima sperimentazioni in campo aperto di riso realizzata con le Tea, le Tecniche di Evoluzione Assistita. L’Università Statale di Milano ha inaugurato questa prima sperimentazione in Lomellina per ottenere una varietà di riso più resistente alle malattie, in particolare al fungo responsabile della malattia del brusone, e ridurre quindi l’utilizzo di pesticidi.

Le prime “piante TEA” a essere autorizzate in campo aperto in Italia cresceranno quindi nell’azienda agricola Radice Fossati, un piccolo terreno di 28 mq a Mezzana Bigli (Pavia): si tratta di un progetto che il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università Statale di Milano sta portando avanti dal 2017, ma che solo ora verrà testato fuori dal laboratorio.

RIS8imo, questo il nome del progetto, è frutto di un lungo iter di approvazione da parte del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e di ISPRA: si tratta infatti della prima sperimentazione in campo aperto in Italia da vent’anni a oggi, e la prima in assoluto autorizzata con piante ottenute con le Tecniche di Evoluzione Assistita in agricoltura – TEA.

Dopo l’approvazione dell’emendamento al DL siccità di maggio 2023, che ha reso possibile la sperimentazione in campo aperto delle TEA e la deposizione di domanda di sperimentazione in campo fatta al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di inizio 2024 da parte della Statale di Milano, le piante potranno essere ora trasferite dai fitotroni dell’Università alla risaia dell’azienda agricola Radice Fossati.

In particolare la varietà di riso seminata a Mezzana Bigli dovrebbe essere in grado di resistere, senza utilizzo di fungicidi, agli attacchi del fungo Pyricularia oryzae, che causa la malattia nota come Brusone: una patologia fungina che può portare a perdite produttive anche del 50% e contro cui ci sono pochi farmaci

“Oggi è una giornata rivoluzionaria per i biotecnologi vegetali che si occupano di miglioramento genetico delle piante. Il riso, che abbiamo portato in questa risaia e che appartiene alla varietà italiana della tipologia Arborio, presenta le varianti inattivate di 3 geni che sono associati alla suscettibilità a brusone, che potrebbero trovarsi anche con bassa frequenza in natura, ma noi le abbiamo inserite in modo preciso tramite le TEA”, ha spiegato Vittoria Brambilla, docente di Botanica Generale del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali della Università Statale di Milano e a capo del progetto RIS8imo.