Roma, 11 mag. (askanews) – Passano da 4 a 10 rate annuali circa 12 miliardi di euro di detrazioni per le spese sostenute per gli interventi del superbonus nel biennio 2025-2026. E’ quanto emerge dalla relazione tecnica allegata all’emendamento del governo al decreto superbonus trasmesso la scorsa notte alla Commissione bilancio del Senato.
In particolare, si tratta di 6.211 milioni di euro di dertazioni fruibili nel 2025 e di circa 5.780 milioni di euro di detrazioni fruibili nel 2026.
L’allungamento delle rateizzazione porterà come effetto un maggiore gettito Irpef/Ires rispetto alle previsioni di bilancio di 1.630 milioni nel 2025, 2.448 milioni nel 2026, 1.798 milioni nel 2027, 1.565 nel 2028.
D’altra parte lo spalmacrediti produrrà invece effetti negativi sui conti pubblici a partire dal quinto anno di rateizzazione e quindi un minore gettito di circa 900 milioni nel 2029, di 2 miliardi nel 2030 e di circa 1,2 miliardi l’anno dal 2031 al 2034 per poi scendere fino ad 112 milioni nel 2035.
Non viene estesa la deroga allo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito per le Onlus e per le aree colpite da eventi sismici che non rientrano già in quella vigente. Questi potranno beneficiare invece di contributi alimentati da due fondi per complessivi 135 milioni di euro.
In particolare la norma prevede che per gli immobili danneggiati dagli eventi sismici verificatisi nei territori dei comuni diversi da quelli già previsti dal decreto, dal 1 aprile 2009 ed in cui sia stato dichiarato lo stato di emergenza, vengono stanziati 35 milioni di euro in un fondo “finalizzato a riconoscere un contributo in favore di soggetti che sostengono spese per gli interventi” del superbonus.
Analoga misura per le Onlus per le quali viene istituito un fondo di 100 milioni di euro per le spese sostenute negli immobili oggetto di interventi di riqualificazione energetica e strutturale “direttamente utilizzati per lo svolgimento di attività rientranti nelle finalità statutarie”.