Roma, 9 mag. (askanews) – Il ministero della Cultura (Mic) sostiene la candidatura “Tradizione del Balsamico tra socialità, arte del saper fare e cultura popolare di Modena e Reggio Emilia” a Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco insieme alla Regione Emilia Romagna. Lo ha ribadito oggi a Cibus il Capo di Gabinetto del Mic Francesco Gilioli, sottolineando come “nell’aceto balsamico non c’è meno storia che nelle pietre del Duomo e dunque andiamo avanti con la candidatura Unesco. Gli uffici l’hanno esaminata, hanno risposto, c’è disponibilità ed interesse anche da parte della Regione Emilia Romagna”.
Gilioli ha quindi invitato gli enti interessati a incontrare il servizio Unesco del ministero “che è a disposizione per portare aventi la candidatura avanzata nel 2019 e impostarla seguendo le rigide regole richieste dall’Unesco. Nella candidatura c’è l’importante aspetto immateriale che caratterizza questo tipo di riconoscimento, perché è qualcosa di pervasivo e localizzato sul territorio”.
Le rassicurazioni sono arrivate durante il talk show “Modena e il Balsamico: raccontare il Gusto della Cultura e la Cultura del Gusto” tenutosi stamattina a conclusione degli incontri organizzato a Cibus 2024 dai due Consorzi Tutela Aceto Balsamico di Modena e Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, presentei per la prima volta sotto la comune egida de “Le Terre del Balsamico”.
Il presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena Mariangela Grosoli, ha ricordato che la richiesta è stata presentata nel 2019: “oggi questo progetto è al vaglio del ministero della Cultura e una volta portato a termine l’approvazione della Cucina Italiana come Patrimonio Unesco, verrà riattivato anche questo percorso e speriamo che nel giro di qualche anno si riesca ad ottenere questo riconoscimento che vedrebbe riconosciuta la tradizione di un territorio, ma soprattutto di tante famiglie e di tanti imprenditori modenesi e reggiani che hanno contribuito allo sviluppo di questo prodotto”.
Al convegno ha partecipato anche Paolo De Castro, europarlamentare e membro effettivo della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale, che ha sottolineato la necessità di rilanciare un piano di azione “per sviluppare quella cultura delle IG in tutta Europa aiutando a promuovere questo sistema perché più forte sarà il sistema, più tutelati saranno i produttori dei Consorzi e sarà una straordinaria occasione per rafforzare il loro ruolo”.