Roma, 7 mag. (askanews) – “Per incentivare gli investimenti anche da parte dei privati, è importante ridisegnare un nuovo modello economico-finanziario sull’impiantistica sportiva che non si limiti alla fase di realizzazione o rigenerazione, ma si concentri anche alla successiva fase di gestione e di mantenimento dell’impianto”. È questa la sintesi dell’intervento del presidente e dell’amministratore delegato di Sport e Salute, Marco Mezzaroma e Diego Nepi Molineris, nel corso dell’audizione svoltasi oggi dinanzi la “Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle periferie”.
I due vertici della Società per lo sviluppo dello sport in Italia – si legge in una nota – hanno illustrato l’attività che quotidianamente Sport e Salute svolge in tutto il territorio italiano, con particolare riferimento a quelle realtà ” dove – ha sottolineato il presidente Marco Mezzaroma – la mancanza di offerta sportiva in termini di impiantistica, convive con una maggiore incidenza di patologie mediche e con ulteriori indici negativi quali un basso tasso di scolarizzazione, un reddito medio non in linea con le aree più sviluppate e un elevato livello di criminalità. Gli investimenti in infrastrutture sportive hanno la capacità di moltiplicare i benefici sociali, divenendo attivatori di processi virtuosi di rivitalizzazione urbana. Gli indicatori – ha proseguito – ci mostrano come le azioni di sviluppo nel Mezzogiorno siano in grado di restituire i ritorni più elevati in termini di rapporto costi-benefici. Siamo convinti quindi che, come ha più volte ribadito il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, sull’impiantistica sportiva si giochi una partita davvero decisiva per il nostro Paese”.
“Oggi molti impianti sono abbandonati e a rischio degrado. Ecco perché – ha aggiunto l’amministratore delegato, Diego Nepi Molineris – abbiamo avviato il Censimento nazionale degli impianti sportivi che, arricchito anche da un dialogo con le istituzioni, ci permetterà di avere una visione più completa del mondo sportivo e delle infrastrutture. Stiamo lavorando all’obiettivo di ridurre la media di durata dei lavori. È essenziale, però, non solo finanziare nuovi progetti, ma anche monitorare e mantenere gli impianti esistenti per prevenire situazioni di degrado e per trasformarli in veri presidi di legalità. I luoghi di sport devono rappresentare il segno tangibile della ripartenza e del rilancio dei territori. Come nel caso di Caivano dove – ha detto ancora Nepi Molineris – il progetto “Illumina Caivano” non si limiterà alla riqualificazione infrastrutturale dell’ex centro sportivo, ma avrà l’obiettivo di dare nuova “luce” a tutto il territorio. Illumina Caivano punta a diventare un benchmark per altre aree degradate del Paese che Sport e Salute potrà riconvertire e portare nuova luce “.