Roma, 2 mag. (askanews) – Un alto funzionario di Hamas, Osama Hamdan, ha dichiarato ieri in un’intervista al canale libanese Al-Manar, sostenuto da Hezbollah, che “la posizione dell’organizzazione sull’attuale documento negoziale” con Israele “è negativa”. “Se il nemico lancerà un’operazione di terra aggressiva a Rafah, i negoziati verranno interrotti perché la resistenza non negozia sotto il fuoco nemico”, ha quindi avvertito.
Hamdan ha anche fatto riferimento ai combattimenti a Gaza e ha affermato che “le capacità di resistenza” di Hamas “sono ancora elevate e la resistenza è ancora buona, mentre le brigate d’élite sioniste sono crollate nella Striscia di Gaza”.
“Il nemico israeliano scommetteva su una diminuzione delle capacità di Hamas, ma la resistenza si stava preparando”, ha commentato. Hamdan ha confermato che il contatto con i due leader di Hamas, Muhammad Deif e Yahya Sinwar, è permanente e che sul campo viene condotto un costante e attento monitoraggio.
“Ci sono un’azione coordinata sul campo e una consultazione regolare tra l’asse della resistenza. Quanto potrà durare questa lotta?”, ha insistito l’esponente di Hamas. “Uno dei risultati più importanti di questa battaglia è che l’asse della resistenza sta aumentando in forza e potenza. Ciò che è accaduto attraverso la risposta iraniana all’entità sionista ha stabilito una nuova equazione”, ha precisato.
Hamdan ha quindi sottolineato che “chi gestisce la banchina marittima di Gaza è il governo americano”, e “ogni soldato armato sul suolo di Gaza è un nemico del popolo palestinese”. “La resistenza ha ostacolato il progetto di una nuova autorità politica nella Striscia di Gaza”, ha proseguito.
D’altra parte, ha insistito Hamdan, “abbiamo accolto con favore la mediazione cinese e non ci interessa alcun ruolo obbligatorio. Il nemico sta cercando di ricattare tutti con la battaglia di Rafah”.