Roma, 2 mag. (askanews) – Mancano ormai poche settimane, meno di 60 giorni, alla data in cui è prevista l’entrata in vigore della Sugar tax, la tassa sul sapore dolce che colpisce solo le bevande analcoliche, con e senza zucchero, che nel nostro Paese registrano i consumi più bassi d’Europa. E dopo avere sposto la propria contrarietà alla nuova tassa, le imprese chiedono ora un intervento legislativo “urgente per allontanare questa misura che non porterà alcun beneficio per la salute ma solo un impatto critico per i consumatori, le imprese e i loro lavoratori”. Lo si legge in una nota di Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia.
L’entrata in vigore della Sugar Tax, inoltre, necessita di tempo per poter implementare tutti gli adattamenti burocratici necessari, parliamo di oltre 70 procedure aggiuntive, spiega Assobibe sottolineando che la nuova tassa colpirà i consumatori con effetti inflattivi, metterà a rischio oltre 5.000 posti di lavoro, determinerà un calo degli acquisti di materia prima di oltre 400 milioni di euro, incrementerà la fiscalità del 28% per le aziende e porrà un freno degli investimenti per oltre 46 milioni di euro.
“Si tratta di un’incertezza che non è più sostenibile per il comparto e la filiera, una situazione pericolosa che va disinnescata al più presto – spiega Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe – Abbiamo bisogno di risposte chiare, prima che sia troppo tardi. Siamo consapevoli che una cancellazione della tassa richiede uno sforzo importante, ma confidiamo almeno in uno slittamento di ulteriori 6 mesi”.