Milano, 30 apr. (askanews) – Esce sul mercato, per la prima volta dall’approvazione della menzione nel 2019, il Custoza Riserva, voluto dai produttori per dimostrare il potenziale evolutivo del vino simbolo di Verona. La menzione Riserva è prevista solo per i vini Custoza sottoposti ad un affinamento minimo di 12 mesi, tempo che esalta la sua complessità e il suo potenziale gastronomico.
“Il Consorzio è una realtà dinamica e compatta e, con il consenso di tutti i produttori, si è scelto di uscire sul mercato ora, nonostante la modifica del Disciplinare risalga al 2019” ha spiegato la presidente dell’ente consortile, Roberta Bricolo, aggiungendo che “il Custoza Riserva esalta il fattore umano e la visione imprenditoriale dell’azienda”, e sottolineando che “con questa menzione si passa dal focus sul prodotto a quello sul produttore che lo firma, che mette il suo lavoro e le sue emozioni. Un valore – ha concluso Bricolo – che è espresso da chi segue tutta la filiera produttiva, dal vigneto alla bottiglia: le Riserve, assieme ai Superiore, sono le più alte espressioni del Custoza, frutto di ricerca, conoscenza del terroir e consapevolezza”.
Alla tipologia “Riserva” si è giunti, ha evidenziato il Consorzio, dopo un lungo lavoro di ricerca tecnica e di studio del terroir, iniziato con il “Superiore”, vino di cui negli ultimi cinque anni è più che triplicata la produzione. Il “Custoza Riserva” sarà presentato al mercato con una serie di eventi rivolti al trade e alla stampa, il primo dei quali si è svolto a Vinitaly grazie alla masterclass condotta da Marco Sabellico, curatore della Guida Vini d’Italia de Gambero Rosso.
Il Custoza, Denominazione approvata nel 1971, viene prodotto da uve Garganega, Tocai Friulano e Bianca Fernanda, grazie a circa 1.400 ettari vitati tra i Comuni di Sommacampagna, Villafranca di Verona, Valeggio sul Mincio, Peschiera del Garda, Lazise, Castelnuovo del Garda, Pastrengo, Bussolengo e Sona. Il sistema Custoza è composto da 72 Cantine vinificatrici, 110 aziende imbottigliatrici e 480 viticoltori, con una produzione media annuale che si aggira intorno alle 11 milioni di bottiglie.