Torino, 30 apr. (askanews) – L’Italia può fare da apripista per lo stop all’utilizzo delle centrali elettriche a carbone, almeno nella parte continentale, già per il 2025. È quanto emerso, lunedì 29 aprile, al termine della prima giornata di lavori del G7 Clima, Energia e Ambiente alla Reggia di Venaria Reale, a Torino, in merito all’accordo in seno al G7 – per ora solo tecnico – di un’uscita dal carbone entro il 2030, come ha confermato anche il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
Il ministro ha confermato che i delegati hanno affrontato anche il tema dell’energia da fissione e quello dello sviluppo dell’energia da fusione.
“Ne abbiamo discusso e ci stiamo lavorando – ha detto Pichetto Fratin – naturalmente tutto questo è nelle speranze e nell’ottica di arrivare a una proposta nell’ambito di Cop29”.
Il primo passo – ha spiegato poi il ministro, affrontando il tema della finanza climatica e il fondo Paesi poveri per un impegno maggiore del G7 – sarà ridefinire l’ambito delle valutazioni perché in questo momento, ha detto, è “molto volontaristico” e l’ambito dei confini non c’è. Vanno ridefiniti i sistemi di contribuzione perché molti Paesi intervengono sull’obiettivo ma non vengono classificati rispetto alle azioni.