Roma, 29 apr. (askanews) – A rischio la produzione delle ciliegie della varietà Ferrovia in Puglia, con le piante che risentono dell’abbassamento delle temperature notturne e i fiori che restano bruciati dal freddo. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, i cui tecnici stanno verificando gli effetti delle ondate di gelo sulle coltivazioni agricole in provincia di Bari a Santeramo, Rutigliano e Gioia del Colle, nel tarantino in Valle d’Itria, a Martina Franca e Castellaneta, nel nord barese e in Capitanata.
Per proteggere i raccolti vengono anche accesi i falò notturni a Rutigliano, con le balle di paglia sistemate controvento ai bordi dei filari dei vigneti che si fanno bruciare quando la colonnina di mercurio inizia a scendere sotto i 2 gradi. Mentre nei campi di mele a Martina Franca si ‘spara’ vapore e fumo di paglia bagnata con gli atomizzatori per far alzare le temperature che durante la notte scendono a livelli deleteri per fiori e gemme degli alberi da frutto.
La Puglia è la maggior produttrice di ciliegie in Italia, detiene con le sue quasi 32.000 tonnellate, il 35% delle produzioni italiane e il 62% delle superfici investite pari a circa 19.000 ettari di terreno ed un fatturato di circa 22 milioni di euro. La produzione di ciliegie risulta concentrata nella provincia di Bari che da sola rappresenta il 96,4% della produzione regionale e il 39% del totale nazionale con le sue 47 mila tonnellate la provincia di Bari è la prima provincia italiana per produzione di ciliegie raccogliendo il 34% della produzione nazionale.
Il brusco abbassamento delle temperature con l’arrivo del gelo, sottolinea la Coldiretti regionale, compromette la produzione di ciliegi, albicocchi, peschi e mandorli ma anche patate, ortaggi, grano, quando fuori dal riposo invernale e, pertanto, più sensibili al gelo, anche la vite e l’ulivo.