Città del Vaticano, 28 apr. (askanews) – “Sarebbe importante se le varie pratiche artistiche potessero costituirsi ovunque come una sorta di ‘rete di città rifugio’, collaborando per liberare il mondo da antinomie insensate e ormai svuotate, ma che cercano di prendere il sopravvento, nel razzismo, nella xenofobia, nella disuguaglianza, nello squilibrio ecologico e dell’aporofobia, questo terribile neologismo che significa fobia dei poveri'”. Lo ha detto stamane Papa Francesco che nella sua visita a Venezia ha incontrato un gruppo di artisti presenti per la Biennale di Venezia. Un incontro che si è svolto nella Chiesa della Maddalena sull’isola della Giudecca.
(segue)Città del Vaticano, 28 apr. (askanews) – “Dietro a queste antinomie c’è sempre il rifiuto dell’altro. C’è l’egoismo che ci fa funzionare come isole solitarie invece che come arcipelaghi collaborativi. Vi imploro, amici artisti, immaginate città che ancora non esistono sulla carta geografica: città in cui nessun essere umano è considerato un estraneo. È per questo che quando diciamo ‘stranieri ovunque’, stiamo proponendo ‘fratelli ovunque'”.