Roma (askanews) – E’ di grandissima attualità e ci racconta cosa succede realmente nella società ungherese, dietro la figura o lo spettro di Orban, il film “Una spiegazione per tutto”, diretto da Gabor Reisz, nei cinema dall’1 maggio. Partendo da una storia banale si mostrano tutte le conflittualità tra patrioti, nazionalisti, ben memori della rivoluzione del ’56 e democratici, oppositori di Orban, critici verso la svolta autocratica del loro Paese.
Il film è ambientato nella Budapest di oggi. Un ragazzo, Abel, viene bocciato all’esame di maturità, e da quel momento si accende lo scontro tra suo padre, convinto conservatore, e il suo professore di storia, progressista. Una giornalista, fuorviata dal racconto del ragazzo, ne approfitta per trasformare la vicenda in uno scandalo mediatico che dividerà l’intero Paese.
Il regista cerca di comprendere e illustrare le intenzioni e il disorientamento di entrambe le parti. Inutile dire che al film sono stati negati i fondi statali, ma è stato comunque girato con un budget ridottissimo in soli 20 giorni, e all’ultimo festival di Venezia ha vinto il premio Orizzonti come miglior film.