Roma, 25 apr. (askanews) – “Nelle sue proiezioni più recenti, il Fondo monetario internazionale prevede che gli Stati Uniti cresceranno più del triplo rispetto all’area euro nel 2024 (2,7% rispetto allo 0,8%). La politica monetaria non è certamente l’unica e nemmeno la principale causa di questa divergenza, ma è importante che non diventi un ostacolo inutile che impedisce all’area dell’euro di realizzare il suo pieno potenziale”. Lo ha detto il governatore della banca d’Italia, Fabio Panetta, nel suo intervento “Monetary policy in a shifting landscape”, in occasione dell’Inaugural Conference of the Research Network on ‘Challenges for Monetary Policy Transmission in a Changing World’ (ChaMP).
“Con l’inflazione che si avvicina progressivamente al nostro obiettivo, sorge la domanda su quale dovrebbe essere la prossima mossa della Bce – ha aggiunto -. L’emergere di rischi al ribasso sulle prospettive implica che la Bce dovrebbe considerare la possibilità che la politica monetaria possa divenire, andando avanti, ‘troppo restrittiva’. La politica monetaria è ovviamente troppo restrittiva se finisce per provocare una crisi profonda di recessione, ma è anche troppo restrittiva se spinge l’inflazione al di sotto del target e provoca un stagnazione economica prolungata. Siamo ragionevolmente lontani dal primo scenario, ma noi non possiamo (ancora) escludere la seconda”.