Roma, 24 apr. (askanews) – “Dodici ori? Ci metterei la firma”. Lo ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò, ospite a San Siro dell’evento ‘Il Foglio sportivo’. Gli azzurri vogliono migliorare il bottino dei 40 podi (con 10 ori) di Tokyo 2020. Secondo le ultime previsioni fatte da Gracenote, infatti, l’Italia potrebbe vincere 47 medaglie di cui 12 d’oro: “Abbiamo una grande squadra – ha detto Malagò – Secondo gli algoritmi, si va a medaglia un po’ meno del 50 per cento delle chance attese. E noi contiamo su 107 candidature da podio: bisogna dimostrarlo sul campo”.
Tra i più attesi Jannik Sinner: “Sinner ci sorprende sempre di più. Oltre alle imprese sul campo, per il livello di comunicazione: è un modello per quello che dice. E ha capito il valore delle Olimpiadi. Ha la fortuna di giocare quattro Slam ogni anno, i Giochi invece sono una volta ogni quattro: non a caso Djokovic, Nadal e Federer sono stati tutti dei fieri portabandiera. Jannik lo sa bene”.
Sulla scelta dei portabandiera Malagò ha spiegato perché la decisione è caduta su Tamberi piuttosto che su Paltrinieri: “Se parti dal presupposto che devono essere persone che hanno fatto il massimo risultato, è scattata la dinamica che ha premiato lo sport – ha ammesso – Se non vai a riconoscere questo all’atletica leggera che ha vinto 5 ori a Tokyo e non aveva un portabandiera da Mennea, mentre il nuoto aveva avuto Federica Pellegrini, ecco la logica delle cose. Penso sia stata una scelta di buon senso”.