Roma, 24 apr. (askanews) – L’Italia continua a essere il principale produttore mondiale di pasta: con una produzione di 3,6 milioni di tonnellate su un totale di 17 milioni, l’Italia si conferma al primo posto nella classifica dei paesi produttori di pasta, superando Turchia e Stati Uniti. Il 61% della produzione italiana è destinato all’estero.
Anche le esportazioni confermano una tendenza positiva: sono state esportate oltre 2,2 milioni di tonnellate di pasta, con una leggera contrazione del 3,7% in termini di volumi rispetto al 2022. Tuttavia, il valore delle esportazioni è aumentato del 3% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 3,8 miliardi di euro. Delle 1,5 milioni di tonnellate di pasta esportate, la maggior parte è destinata ai paesi dell’Unione Europea, mentre circa 780 mila tonnellate finiscono in paesi terzi. I dati sono elaborati da ITA0039 by Asacert in partnership con Coldiretti.
Gli italiani rimangono i maggiori consumatori di pasta, con una media di circa 23 chili pro-capite all’anno, per un totale di 1,3 milioni di tonnellate consumate. Anche all’estero la pasta è diventata un alimento comune: in venticinque anni, il numero di paesi in cui si consuma più di 1 chilogrammo pro-capite di pasta all’anno è quasi raddoppiato. La Tunisia guida la classifica con 17 chili, seguita da Venezuela (15 chili), Grecia (12,2), Perù (9,9), Cile (9,6), Stati Uniti (8,8), Turchia (8,7), Iran (8,5), Francia (8,3) e Germania (7,9).