Roma, 24 apr. (askanews) – “Ho depositato una mozione affinché il Consiglio regionale del Lazio impegni la Giunta a Rocca a contrastare in tutte le sedi competenti, a cominciare dalla Conferenza delle Regioni, la norma prevista dal Pnrr che apre i Consultori pubblici alle associazioni Pro Life, perché sia tutelato il diritto delle donne all’Interruzione Volontaria di Gravidanza previsto dalla legge 194, come indicato dal Parlamento Ue e come già avviene in altri Paesi europei come la Francia, dove lo scorso marzo il Senato ha votato per l’inserimento del diritto all’aborto in Costituzione”. Così la consigliera regionale Pd del Lazio, Eleonora Mattia, a proposito della mozione contro la misura del Pnrr sui Pro Life nei Consultori pubblici, approvata ieri al Senato, cofirmata dalle consigliere dem, Sara Battisti e Marta Bonafoni.
“Nel provvedimento proponiamo inoltre a tutte e tutti i consiglieri regionali di impegnare la Giunta Rocca a non esercitare la facoltà prevista dalla norma del Pnrr secondo la quale ‘le Regioni possono avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità’, soprattutto in considerazione dei rischi di violazione di privacy, riservatezza e rispetto dei diritti delle donne sanciti dalla legge 194 e del principio di laicità del servizio pubblico. Infine chiediamo di rafforzare, nonostante i mancati trasferimenti e il sottofinanziamento statale, l’impegno di investimento nei Consultori familiari in quanto strutture volte a garantire la tutela della salute delle donne in un contesto di libertà e autonomia”.
Mattia continua: “La Giunta Rocca dimostri di invertire la rotta intrapresa in tal senso con la delibera regionale sul bonus maternità affidandone la gestione, tra gli altri, alle associazione Pro Life, ed escludendo i Consultori Pubblici. Un atto che li delegittima, mentre noi chiediamo invece di potenziarli. Le donne che decidono di abortire non sono delle assassine. L’aborto è sempre un dramma. La Legge 194 difende il diritto alla salute, all’autodeterminazione delle donne. Nessuna donna deve più sentirsi sola, costretta e abbandonata da Stato e Regione”, conclude.