Milano, 23 apr. (askanews) – Il mese di maggio si avvicina per Vladimir Putin, con il suo carico pesante di date importanti e un calendario da rispettare. Oltre al primo, giornata di peso internazionale e storico sin dai tempi dell’Urss, altri due giorni cruciali svettano sull’agenda del leader del Cremlino, sebbene le preoccupazioni per la sicurezza si sono già addensate come nubi, dopo l’attacco al Crocus City Hall che ha fatto tante vittime e ha diffuso il panico nella società. Il 7 maggio ci sarà l’insediamento di Putin, dopo essere stato rieletto alle presidenziali di marzo per un nuovo mandato (6 anni) all’età 71 anni. E poi arriverà il 9 maggio, ovvero il giorno della Vittoria sulla Germania nazista che in tempi di guerra con l’Ucraina, ma anche prima, dopo l’intervento russo in Siria, ha assunto un peso differente: con la tradizionale parata sulla Piazza Rossa una finestra trionfale dove non mostrare soltanto i muscoli, ma mettere in evidenza anche le vittorie militari, piccole o grandi che siano, vetrina di un Paese che ha convertito buona parte delle proprie fabbriche in industria della difesa.
Inevitabili in quel giorno da Putin nuove parole di sfida nei confronti dell’Occidente, soprattuto alla luce del corposo pacchetto di aiuti a Kiev, finalmente approvato negli Usa. Ma il 9 maggio sarà anche un giorno di rinuncia.
L’evento di propaganda tradizionale, voluto al suo principio da Putin stesso, è cancellato per la seconda volta durante la guerra con Kiev: la processione del Reggimento Immortale – la gente comune con i ritratti dei propri cari che avevano combattuto (e vinto) durante la II guerra mondiale – è stata annullata dagli organizzatori, adducendo problemi di sicurezza proprio come nel 2023. E forse con ancora più ragione del 2023, alla luce dell’attacco al Crocus. Ad annunciare l’annullamento dell’appuntamento – per molti versi in passato momento commovente, al quale più volte prese parte lo stesso Putin – è stata Elena Tsunaeva, co-presidente del quartier generale centrale del movimento.
Due giorni prima ci sarà l’insediamento, ovvero l’assunzione ufficiale dell’incarico presidenziale per Putin che avrà luogo il 7 maggio. Per lui la cerimonia sarà la quinta in carriera. In questo giorno si riuniranno i membri dell’attuale governo della Federazione Russa, deputati e senatori, giudici delle Corti Costituzionali e Supreme, membri della Commissione Elettorale Centrale, capi dell’amministrazione presidenziale, governatori e molti altri invitati alla cerimonia al Cremlino. L’insediamento avrà luogo nella Sala di Sant’Andrea (quella del trono) al Gran Palazzo del Cremlino.
Secondo l’articolo 82 della legge federale russa “Sulle elezioni del Presidente della Federazione Russa”, il capo dello Stato eletto entra in carica il 30esimo giorno dopo l’annuncio ufficiale dei risultati elettorali. Quest’anno la Commissione elettorale centrale della Federazione Russa ha approvato i risultati il 21 marzo. Pertanto, il periodo di transizione si è rivelato più lungo. Ma il presidente eletto entra in carica il giorno in cui termina il mandato dell’attuale capo di stato. In questo caso Putin che subentra a Putin. E la data è il 7 maggio quando si sono svolte tutte le cerimonie di insediamento dal 2000. Ma in questo caso significa anche due mesi e mezzo dopo la morte in carcere di Aleksey Navalny, un evento che ha sconvolto l’opinione pubblica mondiale e influito in modo pesante sull’immagine esterna della Russia.
La cerimonia di insediamento inizierà secondo la tradizione alle ore 12 locali. Putin presta giuramento e fa un discorso ai cittadini russi. Alla fine, un saluto di artiglieria risuona come un tributo da parte dei soldati russi al loro comandante in capo supremo. Dopo la cerimonia di inaugurazione, Putin si reca in Piazza della Cattedrale, dove saluta e passa in rassegna il Reggimento presidenziale, che quel giorno festeggerà il suo 88esimo compleanno.
L’attuale composizione del governo russo si dimetterà il giorno dell’insediamento presidenziale, ma manterrà le sue funzioni fino alla nomina della nuova composizione. Ciò è richiesto dall’articolo 117 della Costituzione della Federazione Russa. Da notare: per la prima volta il nuovo governo sarà approvato in conformità con le modifiche apportate nel 2020 alla Legge fondamentale.