Roma, 19 apr. (askanews) – Una signorina di mezza età sopraffatta dal perbenismo e da un padre padrone. Una ragazza irlandese di costumi troppo liberi. Una giovane poliziotta di origine indiana, che tutti i colleghi considerano uno zero. E infine un rivolo di lettere anonime piene di insulti volgari che poco a poco diventa un fiume in piena e sconvolge un paesello inglese alla fine della Prima guerra mondiale. “Cattiverie a domicilio” raduna Olivia Colman, Jessica Buckley e Anjana Vasan in una commedia sfavillante, che però, dice la regista Thea Sharrock, arriva da una storia vera.
“Le cose andarono proprio come le descrive il film ma non lo sapevo quando ho letto il copione. La mia prima reazione, ho riso dall’inizio alla fine, e nel film ci sono moltissimi dettagli che per incredibile che sia, corrispondono a quello che successe” spiega.
Le lettere al vetriolo cominciano a invadere tutto il vicinato, mentre la sospettata finisce in tribunale, la poliziotta indaga nonostante i divieti del suo superiore, e al centro dell’intreccio resta la signorina succube del padre: Olivia Colman, che dà un’altra straordinaria prova, in bilico fra dramma e commedia, un po’ bambina un po’ vipera di provincia in attesa di una rivoluzione personale: “Con Olivia sai che saprà cogliere tutte le sfumature, non ha paura di prendersi una parte sgradevole ma allo stesso tempo è talmente empatica che finisci per innamorarti comunque del suo personaggio” spiega Sharrock.
Tante attrici che formano un vero coro di solidarietà femminile, e il film è stato prodotto da molte donne, dalla regia ai costumi alle musiche originali al montaggio. È successo quasi per caso, dice Sharrock, non cerco di lavorare solo con donne, ma è bello vedere che per noi ci sono opportunità dove prima non c’erano.
“Però è cominciato tutto con un uomo, Jonny Sweet, è lui che ha scritto la sceneggiatura ed è lui che ha scoperto la storia, e non riusciva a credere che una storia così bella nessuno l’avesse ancora raccontata!”
“In molti sensi, è la storia di una donna che trova la sua voce”.