Roma, 20 apr. (askanews) – “Nella puntata di questa sera di ‘Che sarà’ era previsto un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita a ottenere spiegazioni plausibili. Ma devo prima di tutto a Scurati, con cui ovviamente ho appena parlato al telefono, e a voi telespettatori la spiegazione del perché stasera non vedranno lo scrittore in onda sul mio programma su Raitre. Il problema è che questa spiegazione non sono riuscita a ottenerla nemmeno io”. Lo denuncia Serena Bortone, conduttrice di Che sarà su Raitre, su Instagram.
Per le opposizioni si tratta di “censura”: “Telemeloni – dichiara Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria Pd – questa volta l’ha fatta veramente grossa. A 5 giorni dalla festa di Liberazione è una decisione che non possiamo accettare. Chiediamo a tutte le antifasciste e antifascisti di far sentire la loro (nostra) voce. Chiediamo ai vertici aziendali di fornire immediatamente il perché di questa che appare essere una censura insopportabile”.
Gli esponenti M5s Dolores Bevilacqua e Luca Pirondini si chiedono se c’entri “qualcosa il fatto che l’autore avrebbe dovuto interpretare un monologo sul 25 aprile? Davvero temi come la cultura e l’antifascismo fanno così paura alla Rai meloniana? L’azienda sarebbe ancora in tempo per tornare sui suoi passi e rivedere questa decisione assurda, che puzza di censura lontano un miglio, consentendo a Scurati di essere ospite stasera dalla Bortone. Ci auguriamo che questo avvenga per evitare un ulteriore colpo all’immagine della Rai e del nostro Paese sul fronte della libertà di espressione”.
“Siamo alla censura. La dirigenza di TeleMeloni non gradisce che si parli di Resistenza e di 25 aprile e corre ai ripari con l’unica cosa che sanno fare: censurare. La Rai è sempre più piegata a interessi di parte e sempre meno attenta all’offerta televisiva. Siamo ormai passati da TeleMeloni a TeleRegime”, afferma il capogruppo del Misto al Senato, Peppe De Cristofaro (Avs). Anche Carlo Calenda, leader di Azione, di solito “sempre prudente – per sua stessa ammissione – nella critica al Governo sul tema delle influenze della politica sulla Rai” osserva che la decisione di cancellare Scurati “va oltre”. E si rivolge direttamente alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “Cara Giorgia Meloni, cancellare l’intervento di un grande scrittore per ragioni politiche è inaccettabile, indegno. Questa roba accade in Russia e non può accadere in un paese europeo. Ci aspettiamo le scuse e il ripristino immediato del monologo cancellato. La Rai non è tua. La paghiamo, purtroppo, tutti. Datti una regolata”.
Nel dibattito interviene il direttore di La7, Andrea Salerno, che propone: “Unica cosa da fare: prendere il monologo di Antonio Scurati e leggerlo, farlo conoscere. Non sarà difficile…”.