Roma, 20 apr. (askanews) – “Stiamo dicendo una cosa molto precisa: il modello di fare impresa che si affermato negli ultimi 20 anni è un disastro”. Lo ha affermato il leader della Cgil, Maurizio Landini, arrivando alla testa del corteo di Cgil e Uil nella manifestazione nazionale di Roma.
“Anche le morti sul lavoro, se andiamo alla radice del problema, hanno come origine il sistema di appalti, subappalti, finte cooperative e precarietà. Non indichiamo solo dei referendum, ma vogliamo cambiare il modello di fare impresa, il modello economico e sociale che si è affermato in questi anni, che si poggia sulla precarietà del lavoro. C’è bisogno di cambiare radicalmente quell’impianto fino ad arrivare a una legge sulla rappresentanza, che non stabilisce solo i contratti validi, ma dice che sono i lavoratori a votare e a decidere sulla leggi che li riguardano”.
“È una battaglia che vede tra gli strumenti anche il referendum. Ma vogliamo contrattare – puntualizza il leader della Cgil – presentare leggi di iniziativa popolare e cambiare la cultura politica che in questi anni si è affermata centrata sul profitto”. Landini ha sottolineato che “quando in un paese ci sono sei milioni di persone che pur lavorando sono poveri perché non arrivano a 10-11.000 euro l’anno vuol dire che c’è un livello di ingiustizia infinito. Siamo in un paese che ha visto l’aumento dei profitti ed extra profitti e delle diseguaglianze. Oggi la battaglia è questa, che non è una battaglia di resistenza. Ma per dare un futuro al paese e cambiare le scelte sbagliate di questi anni”.