Pompei (Na), 19 apr. (askanews) – Pompei vira verso il green, con tegole solari in terracotta installate su una delle ville più famose, la Villa dei Misteri, sepolta insieme al resto della città dall’eruzione del Vesuvio quasi 2.000 anni fa, per illuminare gli affreschi con energia pulita.
Il progetto abbina le tecnologie emergenti all’affresco riportato alla luce nel 1909 sotto strati profondi di cenere vulcanica, che raffigura donne devote a Dioniso impegnate in riti misteriosi. È tra i meglio conservati di Pompei, ed è illuminato da speciali luci led progettate per dare vita alle immagini di colore rosso intenso, viola e oro, senza danneggiare le superfici dipinte, e che sono alimentate dall’elettricità generata dai pannelli solari installati lo scorso ottobre.
I pannelli sul tetto della villa sono piatti e si trovano tra le tradizionali tegole curve in ceramica e coprono 70 metri quadrati, producono un massimo di 13 kilowattora e sono collegati a una batteria al sodio ecologica. Pompei riceve oltre 15 ore di luce solare al giorno in piena estate e l’obiettivo è estendere il progetto ad altre ville del sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO che, nelle intenzioni del direttore GabrielZuchtriegel potrebbe fare da apripista per altre siti o per i centri storici di tutta Italia, come se fosse un laboratorio per l’ecosostenibilità.
“Spero che non sia un caso unico al mondo, che siano sempre più i parchi archeologici, i siti culturali, che abbiano questa visione di sostenibilità. Chiaramente ci sono esempi anche in altre parti del mondo. Pompei è sempre unica per la vastità del sito, per la sua complessità. Quindi per tutto ciò che facciamo qui è sempre difficile trovare un modello perché il sito è unico”.