Capri, 18 apr. (askanews) – Di fronte al rischio di escalation nella regione mediorientale, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha auspicato che l’atto di aggressione iraniano – fortemente condannato dalla presidenza italiana G7 – non sia seguito da risposte o rappresaglie, poiché qualsiasi azione di questo genere rischierebbe di innescare una conflagrazione regionale. “Lavoriamo per favorire la pace e portiamo avanti la soluzione ‘due popoli due Stati'”, ha detto Tajani al suo omologo francese Sejourne, incontrato in una bilaterale a margine della ministeriale Esteri del G7 a Capri. “L’Italia è pronta a fare la sua parte così come stiamo facendo in Libano, dove è dispiegata la missione Unifil al confine con Israele”, ha aggiunto Tajani. Nel corso del colloquio è stata ribadita la necessità di un immediato cessate il fuoco a Gaza, indispensabile per consentire l’invio di aiuti nella Striscia. L’Italia, fin dall’inizio del conflitto, è stata in prima linea nell’agevolare l’accesso di aiuti alimentari, alleviare le sofferenze della popolazione e garantire la sicurezza alimentare a Gaza, come dimostra l’iniziativa “Food for Gaza” guidata dalla Farnesina insieme a FAO, PAM, FICROSS e Protezione Civile, ha ricordato la Farnesina in una nota.
“Siamo amici di Israele e sosteniamo Israele”, “ma vogliamo una de-escalation”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani aprendo la riunione odierna dei capi della diplomazia del G7, riuniti a Capri sotto la presidenza italiana. “Siamo tutti portatori di iniziativa di pace”, ha aggiunto il titolare della Farnesina, spiegando che durante i lavori nell’isola sul Golfo di Napoli bisogna “affrontare come sanzionare in qualche modo l’Iran per l’attacco con centinaia di missili e droni contro Israele”.