Roma, 17 apr. (askanews) – La Delegazione italiana al Comitato europeo delle Regioni, insieme alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e Province autonome, ANCI e Upi ha organizzato il Seminario su “La partecipazione dell’Italia al Comitato delle Regioni nel mandato 2020-25: lavoro svolto e prospettive future.” L’evento che si è tenuto mercoledì 17 aprile è stato un’occasione importante per approfondire le iniziative ed il lavoro svolto dai Membri italiani che rappresentano le Regioni, le Province e i Comuni a Bruxelles.
“Il messaggio emerso dal seminario è chiaro per avvicinare l’Europa ai cittadini le Regioni, le Province e i Comuni devono essere messi al centro dell’agenda strategica europea ed essere protagonisti delle attività a livello comunitario”, ha dichiarato il Capo Delegazione, Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte. “E in questa direzione è andato il nostro impegno: oltre il 25% dei pareri approvati dal Comitato europeo delle Regioni, nell’ultimo biennio, ha avuto come relatore un membro della delegazione italiana che ho l’onore di guidare. Continueremo a muoverci in questa direzione, con l’auspicio che il Parlamento e la prossima Commissione possano lavorare a favore dei territori con ancora maggiore sinergia, in nome del principio di sussidiarietà. Questi sono stati anni complessi che hanno visto e vedono l’Italia e l’Europa intera confrontarsi con nuove sfide, come la ripresa economica dopo il Covid, la crisi internazionale generata dalle guerre in Ucraina e in Medioriente, la transizione ecologica, le emergenze legate al cambiamento climatico e la sfida delle nuove tecnologie a partire dall’intelligenza artificiale. Su questo e sull’utilizzo dell’Ai all’interno della pubblica amministrazione, il Comitato delle Regioni è stato chiamato a redigere un parere, la cui stesura è affidata al Piemonte: l’obiettivo è contribuire a promuovere un approccio etico, trasparente, coordinato, e mi piace dirlo, europeo”, ha aggiunto Cirio.
Durante il seminario è stata sottolineata l’importanza di lavorare per promuovere tre priorità politiche: al primo posto, garantire la resilienza dei territori e delle comunità locali, anche attraverso l’utilizzo dei fondi della coesione, che non possono diminuire; poi, la transizione ecologica, che deve essere giusta, garantire la crescita economica e la competitività delle imprese europee; infine, l’UE deve semplificare le sue regole ed i suoi processi amministrativi e questo può avvenire anche grazie alla digitalizzazione e all’utilizzo dell’Intelligenza artificiale.
Nel biennio 2023-24, 18 dei 76 pareri approvati dal CdR – oltre il 23% – hanno avuto come relatore un membro della Delegazione italiana e hanno toccato temi di assoluto rilievo e di grandissima attualità: dalle risposte alla crisi del mondo agricolo alla politica alimentare europea, che deve difendere la dieta mediterranea, dalle misure regionali e locali per una giusta transizione alle politiche europee che guardano alla sostenibilità ambientale, come l’economia circolare, alla sicurezza energetica (idrogeno) e alla gestione dei flussi turistici nelle grandi città. Il lavoro di squadra e le numerose iniziative promosse dai rappresentanti delle Regioni e delle Città italiane a Bruxelles dimostra che il CdR può fare la differenza nel quadro del processo legislativo dell’UE e nella definizione della nuova agenda strategica dell’UE nel periodo 2024-29.