Brescia, 17 apr. (askanews) – Qual è la situazione italiana in ambito di trasformazione digitale applicata alle aziende? Bonfiglioli Consulting, realtà leader nel settore, ha illustrato i risultati dell’ultimo studio realizzato dalla stessa società di consulenza e divenuto poi un osservatorio permanente, durante un factory tour in una delle operations eccellenti: la Gnutti Carlo Spa. Abbiamo parlato con Umberto Mirani, Director Italian Business Unit Bonfiglioli Consulting:
“Bonfiglioli è sul mercato dal ’73, i primi percorsi di lean trasformation li abbiamo iniziati nel ’97 partendo dal settore automotive, per poi abbracciare tutti i settori industriali non solo a livello nazionale ma anche internazionale, operando in Europa, negli Stati Uniti ed in India”.
Ai partecipanti sono state illustrare le basi e le caratteristiche del metodo Lean e i dati in continuo aggiornamento.
“In quest’ultimo anno l’indicatore DESI che misura i livelli di maturità digitale a livello europeo posiziona l’Italia nel settore industriale all’undicesimo posto sui ventotto paesi europei. Un po’ di anni fa eravamo quint’ultimi quindi abbiamo scalato un po’ di posizioni, c’è ancora da fare ma siamo sulla strada giusta”.
Quella di investire nella trasformazione digitale è stata una delle mission di Gnutti Carlo Spa che oggi raccoglie risultati importanti. Abbiamo poi parlato con Stefano Teppa Operational Excellence Manager Gnutti Carlo:
“Nel 2015 grazie alla lungimiranza della proprietà è stato intrapreso questo percorso di operational excellence cercando di declinare i principi ed i metodi per rispondere a quello che il mercato faceva presagire, ovvero una diminuzione del ciclo di vita dei prodotti, una sempre più spinta customizzazione e quindi la necessità di avere un’organizzazione reattiva, responsabilizzata. Tutto il nostro percorso si basa sulla sperimentazione di metodi atti a spingere verso il basso la responsabilità a partire dagli operatori”.
Ha poi concluso Mauro Bonsi Managing Director Gnutti Carlo Italia:
“Abbiamo avuto dei miglioramenti in termini di produttività e almeno del 30% una riduzione delle problematiche qualitative: prendiamo i non conformi, li abbiamo ridotti del 70%, miglioramenti in termini di efficienza degli impianti sempre del 30%, riduzione dei magazzini dal 20 al 25%”.
La trasformazione si pone così, non solo come una necessita, ma come una rinnovata filosofia aziendale che molte altre realtà imprenditoriali stanno adottando per la propria crescita e sostenibilità.