Roma, 13 apr. (askanews) – Undici accademie di moda si riuniscono a Roma nel Tempio di Vibia Sabina e Adriano, sede della Camera di Commercio, per la prima edizione di “Romantica”. Un’iniziativa che punta a rilanciare l’immagine della Capitale come luogo di studio e ricerca contemporanea nel panorama della moda.
“Abbiamo voluto dare un’idea di Roma – ha detto Clara Tosi Pamphili, Storica delle Arti Applicate e Curatrice di Romantica Station – come punto di partenza per le scuole e soprattutto per chi studia moda. È anche un punto di partenza e di nuova analisi di quello che è il rapporto tra intelligenza artificiale ed intelligenza artigianale. Abbiamo coinvolto dodici accademie che sono le scuole di moda più importanti della Capitale a presentare cinque progetti su questo tema dell’intelligenza artificiale o artigianale”.
L’evento nasce dalla volontà della Camera di Commercio di creare un deciso cambiamento nella rappresentazione della moda per Roma come città che esprime, l’opportunità di essere luogo simbolo di una creatività capace di rinnovarsi e reinventarsi sempre. È poi intervenuto Michelangelo Melchionno, membro di Giunta della Camera di Commercio di Roma:
“Abbiamo organizzato queste due giornate per riportare il mondo delle imprese legate alla moda ad incontrarsi con quelle che sono le istituzioni culturali e le scuole di moda del nostro territorio. Un dialogo tra le imprese e le scuole importantissimo, soprattutto nei settori che sono quelli dell’innovazione tecnologica. Ci interessa capire come questo mondo può andare nel futuro, come possiamo accompagnare le nuove generazioni nell’innovazione tecnologica, ma rimanendo ferrati nelle nostre tradizioni artigianali e capire questa trasposizione come può essere sostenibile sotto l’aspetto ambientale”.
Un’occasione per ricordare l’importanza dell’artigianalità, celebrata dall’Accademia Nazionale dei Sartori: la più antica scuola di moda d’Italia. Come ha spiegato Gaetano Aloisio, Presidente Accademia Nazionale dei Sartori
“Oggi abbiamo una mancanza di artigiani, soffriamo noi dell’alta sartoria ma anche gli alti brand. Senza artigiani non si può creare nulla, senza di noi che realizziamo a mano i capi importanti non si può fare nulla nel made in Italy dell’alta moda”.
Due giorni intensi all’insegna del dibattito e del confronto tra esperti, aziende, critici e teorici della moda attraverso dei talk suddivisi nelle giornate.