Napoli, 12 apr. (askanews) – “Giuseppe Conte ha sollevato il tema dei cacicchi e io sono completamente d’accordo. L’unico chiarimento che serve è capire chi sono questi cacicchi perché la tendenza è di fare un polverone”. Così, il presidente Pd della Regione Campania Vincenzo De Luca, nel corso della diretta Facebook del venerdì.
“I cacicchi – ha spiegato – erano notabili, farabutti dell’America Latina, che esercitavano forme di potere usando la violenza, le bande di delinquenti. I cacicchi, quelli lì, mica si sottoponevano alle elezioni democratiche, al giudizio dei cittadini. Il riferimento ai cacicchi, quando si parla di esponenti politici, è completamente fuoriluogo”.
“I cacicchi che dobbiamo cancellare, e sono d’accordissimo, stanno a Roma, nelle segreterie dei partiti. I cacicchi – ha aggiunto il governatore – non si sono mai presentati con la propria faccia a una compagna elettorale perché non hanno il voto neanche della madre. I cacicchi non hanno il rispetto dei cittadini, ma stanno sempre in mezzo. I cacicchi sono quelli che si fanno nominare ministri solo perché sono capicorrente. I cacicchi sono quelli che non lavorano, mentre nei territori bisogna lavorare e sputare il sangue per cambiare la realtà. Quelli stanno comodi a Roma. I cacicchi sono i miracolati, i parassiti, i cooptati, quelli che senza aver fatto mai nulla stanno sempre in piedi. Sono quelli i cacicchi da cancellare, quelli che magari prendono i vitalizi, e ne conosco qualcuno in Campania, fino a 7mila euro netti al mese. Erano i vecchi vitalizi, che oggi non ci sono più, cioè i vitalizi della Camera sommati a quelli della Regione: fino a 7mila euro netti al mese che qualcuno si mette in tasca e fa la lezione morale agli altri”, ha detto ancora De Luca. (segue)