Roma, 12 apr. (askanews) – Negli ultimi anni, il fenomeno dell’antibiotico-resistenza è aumentato notevolmente e, di conseguenza, l’impatto sulla sanità pubblica è ad oggi su scala mondiale con importanti implicazioni sia dal punto di vista clinico, sia in termini di ricaduta economica. Per far fronte a questo tema, esperti clinici, farmaco-economici e responsabili regionali del settore farmaceutico si sono riuniti a Roma in occasione dell’evento “Combattere l’antibiotico resistenza in Italia – Aspetti clinici, farmaco-economici e di governance”, con la direzione scientifica di SDA Bocconi School of Management, l’organizzazione di Motore Sanità ed il contributo incondizionato di Viatris.
Patrizio Armeni, Associate Professor of Practice di Government, Healt and Not for Profit – SDA Bocconi, ha dichiarato: “L’antibiotico resistenza impone una serie di cambiamenti, in prima battuta in ambito culturale, che è relativo all’utilizzo degli antibiotici e porrà delle sfide scientifiche, e manageriale, ovvero la gestione dell’azione di prescrizione e la creazione della consapevolezza necessaria. È necessario programmare la lotta all’antibiotico resistenza, abbiamo bisogno di un piano integrato e coerente”.
Francesco Costa, Associate Professor of Practice di Government, Healt and Not for Profit – SDA Bocconi, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “L’antibiotico resistenza è una nuova emergenza. È fondamentale che le organizzazioni, i regolatori ed i policy maker creino le condizioni affinché si possano fare passi in avanti nell’innovazione tecnologica attraverso la formulazione di nuove strategie terapeutiche di valore”.
Il problema della resistenza agli antibiotici è particolarmente complesso poiché riconosce diverse cause. In questo contesto, oltre le buone pratiche cliniche, risulta centrale l’evoluzione della ricerca scientifica e dell’innovazione farmacologica.
Paolo D’Ancona, Dirigente di Ricerca Istituto Superiore di Sanità: “Il PNCAR ha un pilastro dedicato alla ricerca, tutti gli interventi di sanità pubblica si basano sulle evidenze scientifiche. Ci sono nuove tecnologie innovative che possono essere inserite per il controllo e la prevenzione di infezioni. La ricerca è fondamentale per poter supportare le azioni quotidiane”.
Inoltre, l’antibiotico resistenza ha una ricaduta importante sia a livello sociale, ma soprattutto sul piano economico per il costo aggiuntivo richiesto per l’impiego di farmaci e di procedure più onerose, per l’allungamento delle degenze in ospedale e per eventuali invalidità.
Rosanna Tarricone, Associate Dean of GHNP – SDA Bocconi: “L’antibiotico-resistenza ha una ricaduta importante sotto il punto di vista sociale. I dati sono allarmanti; il costo dell’antibiotico-resistenza è maggiore del 2% rispetto al PIL globale. Sotto il punto di vista scientifico, si tratta di una nuova pandemia. L’industria del farmaco, ad oggi, non ha incentivi corretti per produrre nuovi antibiotici, è pertanto necessario lavorare sullo sviluppo di modelli innovativi di finanziamento per rendere possibile una collaborazione tra settore pubblico e settore privato e per promuovere nuove modalità di finanziamento”.
L’antibiotico resistenza è sicuramente una grave minaccia globale, con previsioni che indicano un aumento fino a 10 milioni di morti all’anno entro il 2050 ed un impatto economico che potrebbe superare il trilione di dollari all’anno dopo il 2030.