Roma, 12 apr. (askanews) – Si chiama ‘Artificial Hell, l’Inferno di Dante visto dall’Intelligenza Artificiale’, l’opera di Riccardo Boccuzzi in mostra al museo MAXXI di Roma. Una rappresentazione del viaggio di Dante e Virgilio volto ad offrire un significativo esempio delle implicazioni e degli scenari prospettici che le nuove frontiere della tecnologia aprono nella scena culturale.
Ieri, un incontro introdotto dal Presidente della Fondazione MAXXI Alessandro Giuli, per approfondire il rapporto tra arte, letteratura e nuovi media, con un panel di accademici moderati dal Prof. Carmelo Occhipinti. Presente anche l’artista, che è intervenuto parlando dell’esigenza di dare una forma alla svolta epocale a cui il mondo dell’arte e non solo sta assistendo, comprendendone i limiti e le potenzialità.
“Stiamo parlando di 200 opere che sono state tradotte in immagini prendendo in riferimento le terzine dantesche e convertendole in un linguaggio che potesse essere meglio compreso dalla macchina” afferma Boccuzzi, autore della mostra. “I software di intelligenza artificiale non accettano alcune parole, soprattutto quelle legate a morte, sangue e violenza. Nel caso di Paolo e Francesca non accettava nudi e quindi non era possibile ottenere i due amanti in balia della passione senza vestiti. Ho cercato di trasporre in una composizione astratta quello che è il sentimento che unisce questi due amanti che non riescono mai a restare insieme. Per comporre questa mostra ci sono voluti 10.076 tentativi perché non c’era una letteratura a riguardo, e tutt’ora è molto scarna, che permettesse di controllare la macchina in maniera filologica rispetto alle terzine dantesche”.
Un connubio tra moderno e classico che rende orgoglioso il Presidente della Fondazione MAXXI, Alessandro Giuli:
“La rappresentazione dell’inferno fatta dall’intelligenza artificiale attraverso un meccanismo di innesco da parte di un artista è la perfetta sintesi di un umanesimo digitale a cui guardiamo con interesse. È molto importante che il MAXXI ospiti intelligenza artificiale e la metta a tema prima che sia questa ad ospitare il MAXXI dentro sé stessa”.
La mostra, aperta al Corner MAXXI fino al 28 aprile, è frutto della collaborazione tra il MAXXI e il Ministero della Cultura e patrocinata dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.