Roma, 11 apr. (askanews) – Osservando foreste, stormi di uccelli, sciami di insetti… ci accorgiamo che gli elementi di questi complessi sistemi biologici possiedono l’abilità di ricevere e scambiare segnali per adattarsi alle condizioni ambientali e per imparare a migliorare le loro prestazioni anche senza un controllo centralizzato. Ma i materiali e le strutture possono avere le stesse abilità? In che modo possiamo costruire dispositivi che scambiano informazioni su base fisico-meccanica e che sanno sfruttarle per imparare a reagire in modo ottimale a stimoli esterni? Fino a che punto materiali e strutture possono essere dotati di processi di inferenza attiva che simulano le attività cerebrali?
Le risposte nel progetto IMMENSE (Inter materials and structures mechano-perception for self learning) per il quale Alberto Corigliano del Politecnico di Milano ha ricevuto il prestigioso ERC Advanced Grant dall’European Research Council, il progetto avrà la durata di 5 anni e si concluderà nel 2029.
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