Milano, 9 apr. (askanews) – Per tornare alla musica Michele Bravi ha scritto “tu cosa vedi quando chiudi gli occhi”, un concept album liberamente ispirato agli scritti di Oliver Sacks, neurologo e autore di fama mondiale.
“Lui indaga su quelli che sono i disturbi della percezione della realtà, che cosa vuol dire percepire il reale in maniera diversa da quella che tradizionalmente conosciamo. E quella cosa lì in realtà mi ha fatto per me è stato disco è partito, cioè che cosa vuol dire, in che modo noi percepiamo il reale, perché è così diverso, perché è così individuale, perché è così esclusivo. E in questo disco ho cercato di raccontare questo, cioè di creare un momento in cui si celebrasse la natura scenica e melodica della vita interiore”.
Nell’album la straordinaria collaborazione con Carla Bruni in “malumore francese”, Michele Bravi ha scritto la melodia pensando al suo timbro e lei si innamora della canzone.
“Carla è stata una delle collaborazioni più generose, più rispettose, più tante cose che io abbia mai avuto nel corso degli anni”.
Recentemente Michele Bravi ha difeso l’uso dell’autotune, molto comune tra i giovani rapper, nonostante lui non lo usi.
“Come ogni strumento racconta una vibrazione. Brad Tiston Ellis dice questa cosa: l’insensibilità è uno dei sentimenti più belli di questo periodo. Ecco, per me l’autotune dà un po’ a voce a questo, spersonalizza la voce, forse, ma è un sentimento da raccontare un sentimento che appartiene a questa generazione quindi per me è assurdo non dar voce anche a quella vibrazione, a quel un sentimento collettivo”
“tu cosa vedi quando chiudi gli occhi” è un’analisi sognante sul modo in cui rappresentiamo il mondo interiore, una celebrazione della natura melodica e scenica della vita interiore, della memoria e dell’immaginazione, che Bravi porterà anche live.