Massimo Ghini è Ennio Doris: “Un uomo semplice di grande umanità” – askanews.it

Massimo Ghini è Ennio Doris: “Un uomo semplice di grande umanità”

Al cinema il 15, 16 e 17 aprile “Ennio Doris – C’è anche domani”
Apr 8, 2024
Roma, 8 apr. (askanews) – Geniale e visionario fin da bambino. Dall’infanzia, con la famiglia povera ma di sanissimi principi a Tombolo, nel padovano, alla fondazione di Banca Mediolanum, all’impero costruito con la famiglia e i collaboratori, fino al crollo della Lehman Brothers e alla storica decisione di aiutare tutti i clienti di tasca sua. “Ennio Doris – C’è anche domani”, evento al cinema il 15, 16 e 17 aprile, è un racconto a tutto tondo sul “banchiere gentile” e sulla sua famiglia, dai genitori alla moglie Lina interpretata da Lucrezia Lante Della Rovere.

Il film è tratto dall’autobiografia di Ennio Doris. A interpretarlo sul grande schermo è Massimo Ghini che conosceva poco la sua storia. “Tutto quello che ho scoperto facendo il film è stata una novità positiva. Raccontiamo la storia di un uomo semplice, venuto su con le proprie forze che non ha mai avuto rapporti con la politica, come è inteso spesso e volentieri in Italia, e anche la società con Berlusconi la fece quando Berlusconi non aveva ancora né un partito politico, né le televisioni; il loro è stato un incontro tra imprenditori che è continuato nel tempo”.

Il regista Giacomo Campiotti ha raccontato che la famiglia di Doris ha lasciato totale libertà nella realizzazione del film ma ha partecipato raccontando aneddoti e approfondimenti. Una storia, secondo lui, che può essere di grande esempio ai giovani. “Questo film può dare speranza e ispirazione ai giovani, racconta una storia di grande coraggio, un bambino che voleva diventare mediatore di mucche come il papà e invece diventa uno dei più grandi banchieri al mondo”. “Un uomo che facendo un lavoro ‘bestiale’, crudele e difficile ha mantenuto una capacità altissima di umanità e senso di responsabilità verso i suoi clienti”.

Per Ghini il film ha anche un altro pregio: “In un momento in cui i giovani hanno difficoltà nel credere nel futuro fa vedere che il successo arriva attraverso un’applicazione vera, una professionalità vera, non è solo frutto di banditismo in tutti i sensi, perché c’è un po’ questa dimensione secondo me verso cui sono andati il cinema e la tv e secondo me bisognerebbe un po’ rifletterci”.