Roma, 8 apr. (askanews) – Il kiwi calabrese si prepara a conquistare il palato dei giapponesi. È il risultato che potrebbe scaturire dall’assenso prestato dalla Regione Calabria all’ingresso del Comitato per la promozione del kiwi calabrese nel gruppo di lavoro istituito presso il Sevizio fitosanitario nazionale del ministero dell’Agricoltur.
Il tema è stato oggetto di un incontro svoltosi nei giorni scorsi in Cittadella, presenti i referenti del Comitato, coordinato da Filippo Zerbi, e l’assessore regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo. Al centro del confronto, le prospettive future di un settore in espansione: la Calabria rappresenta, dopo Lazio ed Emilia Romagna, il terzo produttore di kiwi in Italia. Un trend in continua crescita con circa 3.500 ettari di coltivazione riservati al frutto che nella nostra terra trova una condizione di sviluppo ottimale grazie al clima, caldo-umido, e alla tipologia dei terreni. A confermarlo anche la resa qualitativa: il kiwi endogeno è considerato tra i migliori al mondo per le sue peculiari caratteristiche organolettiche.
Da qui la scelta di guardare anche al Paese del Sol Levante, il cui mercato si contraddistingue per una domanda di prodotto superiore all’offerta disponibile. E il Masaf è attualmente impegnato a negoziare con le autorità nipponiche la messa a punto di un protocollo fitosanitario condiviso.
“L’adesione della Regione Calabria – commenta l’assessore Gallo – segna un passo in avanti nella concretizzazione di un’occasione commerciale d’eccezione per l’intero comparto agroalimentare calabrese. Favoriremo questo percorso con convinzione” Il Servizio fitosanitario centrale del Ministero dell’agricoltura ha programmato l’effettuazione dei test necessari per il prossimo ottobre, in concomitanza con l’inizio della nuova campagna di produzione.
Il Comitato, da parte sua, tramite i propri corrispondenti in Giappone, è già impegnato in attività di promozione presso i maggiori buyer ortofrutticoli del Paese, che hanno mostrato grande interesse al brand Calabria. Anche le organizzazioni di produttori calabresi hanno manifestato ampia disponibilità, dichiarandosi pronte ad aderire alla campagna di verifiche del Masaf, alla presenza delle autorità fitosanitarie giapponesi presso i propri stabilimenti.