Venezia, 5 apr. (askanews) – “Dalle rovine di Treviso distrutta, alla fine del secondo conflitto mondiale è scaturita una spinta alla crescita sociale e alla ricerca della Pace come valore universale. Ricorre l’ottantesimo anniversario da quel 7 aprile del 1944, giorno del più tragico bombardamento della città, ma da tutto il mondo, purtroppo anche dalla nostra Europa, giungono immagini che confermano come per tantissime persone il dramma della guerra, della morte sotto le bombe e della distruzione sia ancora una realtà quotidiana. Ricordare oggi le vittime di quella immane incursione aerea sarebbe un gesto privo di senso se non fosse animato dalla convinzione che il mondo ha bisogno della Pace”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricorda l’ottantesimo anniversario del primo e più drammatico bombardamento che colpì Treviso il 7 aprile 1944, Venerdì Santo, distruggendo la città.
“Ottant’anni fa la pioggia di bombe, in pochi minuti, lasciò in quel che restava della città circa 1.600 morti, tra cui 123 bambini, e migliaia tra feriti e sfollati, distrusse pregevoli edifici e opere d’arte tra le più preziose – continua il Presidente -. Treviso, sfigurata, divenne l’icona di tutte le città venete bombardate. Ma, conclusi i giorni dell’orrore e avviato il periodo di pace più lungo della nostra storia, tutto il Veneto fu anche simbolo di una rinascita basata su quella solidarietà e quella voglia di ricostruire che sono state il motore di un progresso sociale e di un benessere diffuso senza precedenti che ci ha fatto vivere in uno dei distretti produttivi più importanti per l’economia mondiale”.
“Sono una sessantina i focolai di guerra in tutto il mondo, tra questi l’Ucraina e il Medio Oriente sono quelli più vicini e quindi più allarmanti e con la maggiore copertura mediatica – conclude il presidente Zaia -. La vera aspirazione dei Veneti rimane il messaggio che da secoli è impresso nella nostra bandiera, l’unica su cui è scritto ‘Pace’. Con questo sentimento, proprio della nostra gente, in quest’anniversario rivolgo commosso il pensiero a tutti i trevigiani caduti, ai loro familiari e ai pochi testimoni di tanto orrore ancora tra noi”.