Roma, 3 apr. (askanews) – Chi dice che l’Autonomia differenziata se la potranno permettere solo alcune regioni “non studia, perché bisogna leggere le carte: è chiaro che non è la secessione dei ricchi, è l’applicazione dei dettami dei padri costituenti e non miniamo l’unità nazionale”. Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, entrando alla Camera prima dell’audizione in commissione Affari costituzionali sull’Autonomia differenziata.
La riforma “è passata al Senato, spero che passi velocemente anche alla Camera, dopodiché sarà facoltà di ogni Regione chiedere di poter sottoscrivere l’intesa con lo Stato. Ed è esattamente quello che vogliamo fare. Einaudi nel presentare la Costituzione nel ’48 diceva ‘ad ognuno dovremmo dare le autonomie che gli spettano’. E’ giunto il momento”.
Per Zaia “l’autonomia è uno dei pilastri non solo per la Lega ma anche per la compagine di governo: dopo anni di attesa, da quel referendum del 2017, oggi possiamo dire che con questo governo abbiamo non solo l’autonomia in Parlamento, ma sono stati anche definiti i Lep”.
Alla domanda se l’autonomia deve andare di pari passo con la riforma del premierato Zaia ha risposto che “le due cose hanno due genesi diverse. Se non ci fosse l’autonomia, io comunque sarei il primo sostenitore del premierato, questo deve essere chiaro. Ovviamente, il premierato avrà un percorso costituzionale. L’autonomia quella modifica l’ha già avuta con il Titolo quinto del 2001 e oggi è alla fase finale visto che siamo in Parlamento con una legge”.