Genova, 2 apr. (askanews) – “Mai come in questa occasione cittadini, associazioni e imprenditori delle Cinque Terre sono unanimi da mesi nel rigettare un provvedimento imposto in maniera unilaterale senza possibilità sedersi seriamente ad un tavolo per discuterne e presentare le proprie legittime preoccupazioni.Secondo me è immorale che si possa precludere la libera circolazione sul trasporto pubblico locale in base al censo delle persone. A Pasqua e Pasquetta sono arrivate delle famiglie dicendo che non verranno più alle Cinque Terre perché non possono permettersi di spendere 30, 40 o 50 euro per il treno”. Lo ha detto ad Askanews il sindaco di Monterosso al Mare Emanuele Moggia, commentando le proteste di abitanti e commercianti delle Cinque Terre contro i rincari dei biglietti del treno per i turisti.
Il sindaco della “capitale” delle Cinque Terre ha poi risposto al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che, parlando della protesta di questa mattina davanti al museo Lia di La Spezia, ha ribadito che i rincari servono a spalmare i flussi sottolineando che le polemiche fan male al territorio. “Se il giorno dopo Pasquetta – ha affermato Moggia – imprenditori hanno chiuso ristoranti e bar per andare questa mattina a protestare a La Spezia, un presidente di Regione dovrebbe chiedersi se questa gente ce l’ha con lui a priori per questioni politiche o perché è realmente preoccupata per il futuro delle proprie famiglie”.
“Fa male – ha detto Moggia – vedere dei politici che con supponenza delegittimano le preoccupazioni di imprenditori e associazioni. Toti dice che non ha mai visto protestare i veneziani per il caro vaporetto ma qui stiamo parlando di un treno che serve a trasportare le persone da un paesino all’altro senza offrire dei servizi. Qui il 90% del transito è in galleria e si paga 10 euro per compiere un viaggio di pochi chilometri in un treno stipato come un carro bestiame e scendere in delle stazioni da terzo mondo”.
Per questo il sindaco di Monterosso al Mare ha presentato ricorso al Tar contro l’aumento dei prezzi. “Purtroppo – ha spiegato Moggia – siamo stati l’unica amministrazione delle Cinque Terre a fare ricorso. Non credo che in futuro ci sarà un significativo calo delle presenze ma qui si parla di moralità del provvedimento. Sdoganare il fatto che possa utilizzare il trasporto pubblico locale solo chi se lo può permettere è un fallimento della politica. C’è da vergognarsi a fare politica in questo modo. Noi qui alle Cinque Terre siamo custodi di bellezza, di natura e di cultura e questi valori dovrebbero essere fruibili a prescindere dal censo. E’ un messaggio – ha concluso il primo cittadino – da rigettare proprio a livello etico, una questione di principio”.