Malocclusione dentale, come danneggia la qualità della vità? – askanews.it

Malocclusione dentale, come danneggia la qualità della vità?

Ne parla il Dott. Michele Annolfi
Apr 2, 2024
Roma, 2 apr. (askanews) – “Il mio approccio è decisamente innovativo. Curiamo i denti con una visione gnatologica”. Michele Annolfi è un odontoiatra che, a dispetto della propria giovane età, ha già un’esperienza importante: “Mi sono laureato all’Università di Chieti -ricorda- con una tesi che trattava il tema della diagnosi e della cura dei rapporti occluso-posturali. Un problema rilevante che incide pesantemente sulla qualità della vita delle persone che non riescono nemmeno a masticare”.

Dopo importanti esperienze in ospedale, Annolfi ha deciso di tornare a casa: “Ho aperto -spiega- un centro dentistico nella mia San Severo che oggi conta un laboratorio, cinque poltrone, dieci dipendenti e sei collaboratori fissi. Uno studio, uno dei più grandi in provincia di Foggia, che è stato pensato per far sentire i pazienti in un ambiente familiare. Aspetto questo che incide anche sull’esito delle terapie. Terapie volte non solo a far trovare il sorriso alle persone ma anche la serenità quotidiana”.

La gnatologia studia l’occlusione delle arcate dentarie che analizza le strutture muscolari che regolano mandibola e articolazioni temporo-mandibolari: “Articolazioni -afferma Annolfi- che sono responsabili di funzioni essenziali quali masticazione, fonazione, respirazione, serramento o digrignamento dei denti. I pazienti che si rivolgono a noi soffrono di violenti mal di testa, difficoltà nel consumare cibo, tensioni muscolari e, a volte, persino di fotofobia. Molto spesso, si tratta di persone che nemmeno riescono a uscire di casa”.

Da qui, l’importanza di curare complessivamente il problema: “Quando i pazienti arrivano da noi -dice Annolfi- le hanno provate tutte per curare i sintomi. Noi invece curiamo la causa e, in meno di una settimana, riusciamo a migliorare in maniera decisa la loro qualità di vita. La pedana posturo-stabilometrica, la kinesiografia e l’elettromiografia sono gli strumenti con i quali accertare il problema. Una volta verificata la causa, si interviene con un bite neuromuscolare, in caso di disordini muscolari, e con un bite di distrazione e di riposizionamento, in caso di disordini articolari”.

Lo studio inoltre è leader nel settore dell’implantologia: “Siamo abituati -conclude Annolfi- a ridare, in poche ore, la funzione masticatoria con il carico immediato e la chirurgia guidata. Ogni anno mettiamo circa mille impianti, ma la nostra peculiarità è quella di integrare l’implantologia e la riabilitazione occlusale nel discorso posturale. Il che rende più efficiente l’intero sistema. Siamo orgogliosi di essere l’unica realtà che realizzi ciò, differenziandoci in modo netto dai nostri competitor”.