Roma, 2 apr. (askanews) – “Penso che il comportamento dell’azienda sia socialmente irresponsabile. E’ chiaro anche a chi non vuole vedere: senza l’amministratore delegato questa discussione non va da nessuna parte. L’Ad deve venire in Italia per rispetto della dignità di questo Paese, della sua storia industriale e dei lavoratori. Oggi eravamo qui per parlare dello stabilimento di Melfi e non abbiamo ricevuto nessuna risposta, né a livello di garanzie sui 5 modelli elettrici promessi né sui lavoratori dell’indotto e della componentistica che rischiano di perdere il lavoro”. Così il leader della Fiom, Michele De Palma, al termine dell’incontro al Mimit sulla stabilimento Stellantis di Melfi.
“Ci saranno dei prossimi incontri ma è chiaro anche agli orbi che senza l’ad, questa discussione non va da nessuna parte” aggiunge De Palma. “Chi decide è l’amministratore delegato. Deve venire in Italia per il rispetto dei lavoratori e della storia industriale di questo paese”.
“Oggi la Germania ha stanziato 55 miliardi di investimenti sull’automobile, se ne occupa direttamente il cancelliere” ha aggiunto il leader Fiom. “In Italia, con tutto il rispetto, abbiamo la necessità di avere l’AD che dia garanzie sul futuro. Il tempo dello storytelling per Stellantis è finito, abbiamo la gente in cassa integrazione o che per lavorare va in trasferta a Pomigliano o in altri stabilimenti. E non andiamo avanti sulla transizione perché il primo problema che abbiamo è che ci mancano le scelte dell’azienda di mettere le missioni produttive sui singoli stabilimenti”.
Secondo il leader della Fim, Ferdinando Uliano, sono stati confermati a Melfi 5 modelli full electric, ma resta l’incognita sulla capacità di saturazione degli impianti e dell’indotto. L’implementazione dei primi modelli è già in corso, il primo modello sarà legato al brand DS e tutti e 5 i modelli avranno una calendarizzazione che si dipanerà nei prossimi 2 anni, entro 2026. Come capacità produttiva inziale si pensa a circa 40 vetture ad ora, per un totale di 260mila vetture anno che dovrebbero saturare l’impianto. Per quanto riguarda le attuali produzioni, la 500 X continuerà fino prima metà 2025, mentre la Jeep Renegate si protrarrà fino al 2026. Uliano ha precisato come Melfi rappresenti un unicum rispetto agli altri stabilimenti italiani, in particolare per il sistema dell’indotto che ruota esclusivamente intorno al sito produttivo di Stellantis che complessivamente impiega circa 9 mila lavoratori tra diretti (5675) e indiretti. “Soprattutto – ha detto – abbiamo la necessità di capire se la proiezione rispetto ai volumi dei 5 modelli full electric sarà capace di saturare gli impianti o gli impatti effettivi sull’occupazione, perché per noi sarà necessario gestire e preservare l’occupazione. A questo si aggiunge anche la nostra preoccupazione rispetto alle aziende della componentistica su cui non abbiamo ancora una risposta”.