Venezia, 2 apr. (askanews) – La Biennale Teatro 2024, per il quarto anno diretta dal duo ricci/forte, al culmine del percorso nei colori approda al binomio “Niger et Albus”, nero e bianco. I due direttori l’hanno raccontata ad askanews. Gianni Forte ci ha introdotto nel nuovo capitolo: “Niger et Albus, letteralmente in latino significato nero e bianco. Due colori particolari, due non colori, due entità della stessa manifestazione. Naturalmente questi due non colori o colori sono inscindibili, sono complementari e sono molto importanti per questa 52esima edizione di Biennale Teatro perché sono una sorta di filo conduttore, permette di scandagliare le profondità dell’animo umano, distoglie l’attenzione, quindi non ingombra la comprensione, quindi il linguaggio è un linguaggio diretto, un linguaggio crudo, che ti permette quindi di mettere a nudo forme, luce, movimento”.
Stefano Ricci, poi, ha allargato ulteriormente il ragionamento: “Quando si parla di teatro contemporaneo c’è la necessità di non fermarsi, di non sedersi sugli allori di un conquistato, ma provare sempre a interrogarsi perché il tempo è mutazione e a proposito di questa mutazione, proprio il nero e bianco che in realtà racconterebbe due posizioni molto nette, molto precise, vuole esprimere attraverso questa edizione, che è il distillato diciamo di questi quattro anni, degli artisti che in qualche modo ascoltino la mutevolezza del tempo e raccontino anche che la differenza è un vantaggio sotto ogni profilo, sotto profilo sociale, sotto profilo etico, soprattutto sotto profilo artistico”.
Il 52esimo Festival Internazionale del Teatro della Biennale di Venezia, che assegnerà il Leone d’Oro alla compagna australiana Back to Back Theatre, che da sempre lavora sulla disabilità, e quello d’Argento al collettivo anglo-tedesco Gob Squad Theatre, si svolgerà dal 15 al 30 giugno.