Milano, 29 mar. (askanews) – Federdistribuzione ribadisce il rammarico per la rottura unilaterale della trattativa sul rinnovo del contratto collettivo di lavoro della Distribuzione moderna organizzata da parte delle organizzazioni sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e UiltucsUil e giudica immotivata e irresponsabile la proclamazione di una giornata di sciopero domani, 30 marzo 2024, alla vigilia di Pasqua.
In una nota, Federdistribuzione ricorda ancora che non ha fatto mai mancare la disponibilità alla trattativa nelle diverse fasi che si sono succedute nei mesi precedenti e nel corso dell’ultimo incontro del 26 e 27 marzo ha dato disponibilità a riconoscere gli aumenti salariali espressamente richiesti dalle organizzazioni sindacali, avendo sempre messo al primo punto l’importanza di tutelare i lavoratori insieme alla necessaria sostenibilità per le imprese.
Federdistribuzione torna a precisare, come già fatto nei giorni scorsi, che “contrariamente a quanto fatto emergere dalle organizzazioni sindacali, che non è stata fatta alcuna richiesta di ‘flessibilità incontrollata’ nella definizione dei contratti a termine, ma solo un’integrazione rispetto a quanto già previsto dalla legge; né è stato proposto alcuno ‘smembramento del sistema di classificazione del personale’ ma l’inserimento di nuove figure professionali e nuovi ruoli di coordinamento e organizzazione”. Nel negare di aver mai proposto un demansionamento dei lavoratori, né alcuna riduzione dei diritti dei lavoratori, la federazione giudica la “reazione delle organizzazioni sindacali sproporzionata e ingiustificabile in rapporto all’andamento del negoziato”.
“Malgrado il rifiuto delle organizzazioni sindacali di rinnovare il contratto collettivo nazionale, le imprese aderenti a Federdistribuzione hanno quindi deciso di riconoscere ai propri lavoratori un aumento di 70 euro lordi (riparametrati al IV livello) a decorrere dal prossimo mese di aprile a titolo di anticipo sui futuri aumenti contrattuali – conclude la nota – mantenendo l’auspicio che le organizzazioni sindacali possano tornare quanto prima al tavolo negoziale con l’obiettivo comune di giungere al rinnovo contrattuale”.