Roma, 27 mar. (askanews) – Hamas non ha confermato né smentito l’uccisione del vicecomandante Marwan Issa in un attacco israeliano, dopo l’annuncio del portavoce delle Forze di difesa di Israele sulla morte di uno dei leader dell’ala militare di Hamas in un attacco aereo effettuato nel centro della Striscia di Gaza giorni fa.
Israele, oltre ai raid su Jenin, nelle ultime ore ha intensificato i bombardamenti anche nel Sud Libano, colpendo anche un centro medico e uccidendo almeno sette persone secondo i media locali, sette giovani volontari medici. Rivendicata anche l’uccisione di un esponente di primo piano del gruppo terroristico Jamaa al-Islamiya. L’uomo, il cui nome non viene specificato, è stato però indicato dalle forze di difesa israeliane come un’estremista che aveva “preparato complotti terroristici contro il territorio israeliano in passato”.
In risposta all’attacco israeliano, almeno 30 razzi sono stati lanciati dal Libano contro la città di Kiryat Shmona: un’azione rivendicata dal movimento sciita libanese Hezbollah.
Intanto, dopo l’intervista al New York Times di Amit Soussana, israeliana di 40 anni, rapita da Hamas il 7 ottobre scorso, che ha raccontato di aver subito abusi e violenze durante la prigionia, Daniel Hagari, portavoce dell’esercito israeliano ha detto: “Amit Soussana ha subito molestie sessuali mentre era in ostaggio da parte della sua guardia carceraria, è una testimonianza orribile e un campanello d’allarme per il mondo intero affinché agisca e faccia tutto il possibile per il rilascio degli ostaggi, si facciano pressioni su Hamas per riportare gli ostaggi a casa”.