Fiumicino, 27 mar. (askanews) – Il matrimonio tra Ita Airways e Lufthansa s’ha da fare. Ne è convinto il presidente della compagnia aerea italiana, Antonino Turicchi, che presentando i conti del 2023 ha detto chiaramente che non esiste un “Piano B” nel caso in cui l’operazione con il gruppo tedesco dovesse fallire. “Non abbamo un piano B – ha detto – perché crediamo fortemente nel Piano A e la dimostrazione sono i risultati”. Intanto Ita Airways riesce ad agganciare la forte ripresa che ha registrato il trasporto aereo dopo la fine delle restrizioni causate dal Covid, chiudendo lo scorso anno in break even a livello di utile operativo e quasi azzerando le perdite nette.
“Siamo convinti che l’operazione abbia ancora un’elevata probabilità. Crediamo fortemente in questo matrimonio – ha spiegato il presidente di Ita Airways incalzato dai giornalisti dopo i dubbi espressi dalla Commissione europea sull’operazione -. Se la sposa comincia a guardarsi a destra e a sinistra è una sposa chiaccherata”.
E proprio sul confronto con Bruxelles, Turicchi ha rivelato di avere “forti elementi da evidenziare” a favore dell’operazione, anche perché le obiezioni avanzate non sono definitive ma fanno parte di un processo che dovrebbe concludersi il 6 giugno, anche se è possibile uno slittamento al 26-27 dello stesso mese. “Non è un’operazione fatta per salvare Ita – ha aggiunto – ma per portare alla crescita di Ita e farla diventare più competitiva, nata dalla condivisione di un piano di sviluppo non di salvataggio. Questo è un elemento da evidenziare con le interlocuzioni con Bruxelles”.
“Qui non ci sono aiuti di stato da parte di nessuno, siamo in un’operazione sostanzialmente di mercato che non va a compromettere la concorrenza – ha proseguito -. Riteniamo che i problemi per i consumatori siano maggiori di fronte a una riduzione di offerta, qui l’offerta aumenta”.
Uno dei nodi dell’operazione sono gli slot che le due compagnie dovrebbero cedere per il via libera di Bruxelles. Anche su questo punto, Turicchi si è dimostrato dialogante: “sulla cessione degli slot non abbiamo messo asticelle, siamo aperti al confronto. Quando si tratterà di discuterne, metteremo un numero di slot che riterremo sufficiente per fronteggiare le preoccupazioni della Commissione Ue”.
Per quanto riguarda i conti del 2023 e l’andamento dell’anno in corso, la compagnia ha chiuso lo scorso anno con una perdita netta di 5 milioni di euro, in miglioramento di 481 milioni rispetto al 2022. In crescita anche i ricavi, attestati a 2,4 miliardi di euro (in crescita di 900 milioni), e l’Ebitda attestato a 70 milioni di euro. Al 31 dicembre scorso, la cassa risulta pari a 450 milioni di euro, 22 milioni in più rispetto al 2022. Il patrimonio netto si attesta a 750 milioni di euro. Sul fronte passeggeri, nel 2023 la compagnia ha trasportato 15 milioni di passeggeri, di cui 10 milioni su Fiumicino e quasi 4-5 milioni su Linate, con un incremento del 47% e un andamento brillante dell’internazionale.
Nei primi mesi dell’anno in corso si conferma l’andamento positivo delle performance della compagnia, con un aumento dei ricavi del 41%. Dati che, ha detto il dg Andrea Benassi, “ci fanno ben sperare sull’intero anno”.