Roma, 26 mar. – “Ha fatto molto discutere il report di Unioncamere secondo cui meno del 10 per cento delle aziende italiane utilizza l’IA: non si tratta di mancanza di investimenti ma di un problema culturale del nostro Paese” ha dichiarato Pierfrancesco Angeleri, Presidente di AssoSoftware, l’associazione di Confindustria che raggruppa i produttori di software italiani. “Per sfruttare a pieno i benefici dell’IA è prioritario puntare sulla formazione, perché – come ribadito oggi anche dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso – senza persone non c’è IA. Servono formazione e competenze adeguate sul digitale”. “A questo proposito – ha continuato il Presidente – ci siamo attivati stringendo partnership con istituti di formazione come Luiss42 e ITS Academy per la realizzazione di corsi in collaborazione con le nostre aziende associate, ma è necessario che la politica metta in campo misure strutturate sulla formazione del personale pubblico e privato”. L’Associazione ha salutato con con piacere l’attenzione dedicata alla formazione nel nuovo Piano Transizione 5.0, ma si tratta solo di un primo passo. “E’ necessario non solo mantenere il credito d’imposta per la riqualificazione dei profili già operativi in azienda, ma anche semplificare la burocrazia per accedere alle agevolazioni e ampliare i soggetti erogatori, includendo i produttori di software e le piattaforme che si occupano della formazione” ha dichiarato Angeleri “solo così sarà possibile sostenere concretamente la diffusione delle competenze digitali, che costituiscono l’asset strategico per l’integrazione dell’IA nei processi produttivi e nei servizi.