Milano, 26 mar. (askanews) – È stato il cortometraggio “Khutaa ‘ab-Father’s Footsteps” del regista siriano Mohamad W. Ali a ricevere il 23 marzo a Venezia, nell’ambito della XIV edizione del “Ca’ Foscari Short Film Festival”, il premio “Carpenè-Malvolti – Ca’ Foscari Menzione Speciale Historia Vitae”. Il riconoscimento, che è stato consegnato da Domenico Scimone della Carpenè-Malvolti, la Cantina di Conegliano (Treviso) che per prima ha prodotto il Prosecco, è una scultura in legno dell’artista Davide Marangon che raffigura l’albero della vite, che la stessa Carpenè-Malvolti ha eletto a simbolo dei cinque premi internazionali destinati ogni anno alle nuove generazioni di studenti.
“La Carpenè-Malvolti è onorata di essere ancora una volta al fianco di Ca’ Foscari in questa importante kermesse” ha affermato Domenico Scimone, aggiungendo che “anche in questa occasione, la partnership tra l’azienda e lo storico ateneo veneziano si è rinnovata nel segno dei valori fondanti che le accomunano, ponendo al centro il sostegno ad eventi ed iniziative culturali di alto livello soprattutto in relazione al coinvolgimento delle nuove generazioni e riconoscendo ancora una volta a questa importante kermesse il merito di rappresentare un punto di riferimento per le scuole di cinema di tutto il mondo, nonché il primato di essere il primo festival cinematografico in Europa interamente concepito da una istituzione universitaria”.
Questa edizione del concorso internazionale ha selezionato tra i circa tremila cortometraggi ricevuti, trenta film prodotti da studenti di università e scuole di cinema di 28 Paesi, dalla Lituania all’India, dall’Iran alla Cina, dalla Siria al Bangladesh oltre ovviamente all’Italia.
Mohamad W. Ali, laureato in comunicazione di massa presso l’Università di Damasco, a 24 anni si è trasferito in India per iscriversi al Satyajit Ray Film & Television Institute, dopo aver lavorato a numerosi documentari durante la guerra. Il premio gli è stato attribuito da una giuria tecnica composta dal presidente Domenico Scimone, dallo scrittore Eduardo Fernando Varela e dal founder e Ceo di WeShort, Alessandro Loprieno, con la seguente motivazione: “Una riflessione molto commovente, con un’eccellente regia, un ottimo lavoro di recitazione ed una sceneggiatura solida, sulle difficoltà della vita quotidiana durante le guerre e sugli sforzi di una donna per proteggere la sua famiglia e sopravvivere. Rafforzare le relazioni umane diventa l’unico modo per superare gli effetti disgreganti dei conflitti”.