Tumori: terapia con radioligandi efficace, servono più centri – askanews.it

Tumori: terapia con radioligandi efficace, servono più centri

Ne parla Maria Luisa De Rimini, Aorn Ospedale dei Colli Napoli
Mar 25, 2024
Roma, 25 mar. (askanews) – In Italia i casi di tumore sono in aumento. Il rapporto “I numeri del cancro in Italia 2023” di AIOM e AIRTUM stima 395.000 nuove diagnosi, con un aumento di 18.000 casi rispetto al 2020. Il cancro però oggi è più curabile grazie alla ricerca scientifica che offre terapie innovative sempre più efficaci, come la terapia con radioligandi.

“Una terapia veramente ottimale – dichiara Maria Luisa De Rimini, Direttore UOC Medicina Nucleare, Aorn Ospedali dei Colli Napoli – perché consente di poter mirare a specifiche cellule del tumore e avere una risposta di beneficio terapeutico sicuro e vediamo perché questa cosa accade. Intanto perché utilizziamo dei ligandi, dei veicoli che raggiungono il target biologico delle cellule malate. Se noi leghiamo al ligando un elemento radioattivo, un radioisotopo terapeutico riusciamo a illuminare queste cellule malate e a trattarle molto bene, perché il radioligando si internalizza, viene portato all’interno delle cellule malate e lì le bombarda quindi ha un effetto sicuramente tumoricida. E l’ulteriore elemento positivo è che non solo lede le cellule malate ma non lede, lascia integre le cellule sane che circondano il tessuto malato”.

Attualmente in Italia questa terapia è autorizzata per i tumori neuroendocrini, considerati tumori rari, ed è in fase di negoziazione per il tumore alla prostata metastatico. La terapia viene utilizzata in 35 centri di medicina nucleare autorizzati che si trovano in prevalenza al Nord.

“Stiamo lavorando, anche in termini di Associazione Italiana di Medicina Nucleare – prosegue Maria Luisa De Rimini – proprio per assicurare l’equità di distribuzione ai pazienti su tutto il territorio nazionale. Ancor più in vista del riconoscimento della terapia per il carcinoma della prostata che purtroppo raro non è, e quindi ci aspettiamo un’utenza molto più ampia rispetto a quella dei tumori neuroendocrini e quindi il numero delle strutture disponibili deve necessariamente essere superiore e deve essere presente su tutto il territorio nazionale. C’è il beneficio del paziente, immediato e palese, e c’è un beneficio anche economico perché si evitano terapie inutili, si evitano degenze inutili”.

Più strutture per essere preparati ad accogliere pazienti con altri tipi di tumore che, in futuro, potranno trarre beneficio da questo tipo di terapia.

“Noi abbiamo delle proiezioni di successo terapeutico con radioligandi importantissime in quelli che sono i ‘big killer’, parlo del carcinoma della mammella, del carcinoma del polmone, del carcinoma del pancreas. Sono tutte situazioni attenzionate dalla ricerca, i cui progressi – conclude – sono molto ben chiari, quindi le prospettive future sono di grandissimo interesse”.