Roma, 21 mar. (askanews) – “La proposta di regolamento sulla protezione degli animali durante il trasporto presentata dalla Commissione Ue contiene elementi importanti, ad esempio, la tutela degli animali vulnerabili quali le femmine gravide e di quelli destinati alla macellazione per i quali occorre scongiurare inutili sofferenze”. Lo afferma in una nota Daniela Rondinelli, eurodeputata Pd, componente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo e relatrice del gruppo S&D della proposta di regolamento.
“Tuttavia la stessa presenta una serie di limiti che rischiano di pregiudicare il settore zootecnico italiano, il comparto della logistica nazionale e di generare una concorrenza sleale dannosa per il mercato unico europeo – spiega Rondinelli -. Per questo, in qualità di relatrice del regolamento, ho proposto un modello alternativo, che coniughi il benessere animale, pilastro del modello agricolo europeo da garantire per ragioni etiche e ambientali, e la tutela e valorizzazione delle aziende che si prendono cura dei propri animali”.
“Occorre difendere gli allevamenti italiani, per lo più di piccole e medie dimensioni, che generano miliardi di euro di ricchezza l’anno. Nell’ultimo periodo, in migliaia hanno chiuso, mentre quelli attivi hanno ridotto il numero degli animali, avvantaggiando una concentrazione degli allevamenti”, spiega la parlamentare europea.
“Siamo pronti a migliorare la proposta di regolamento che è sembrata subito lontana dalle esigenze degli operatori del comparto ed eccessivamente rigida per tutta una serie di obblighi e vincoli sul trasporto, ad esempio con limiti al traffico sopra determinate temperature o oltre un certo periodo di trasporto, che creeranno pericolose sperequazioni tra i paesi del Nord Europa e quelli del Mediterraneo, tra aree rurali e non, e che rischiano di mettere in ginocchio l’intera filiera inclusa la logistica, alla quale non è stato offerto alcun sostegno economico per l’ammodernamento del parco camion. Inoltre, è sbagliato immaginare tale riforma svincolata da un meccanismo di reciprocità con i paesi terzi distanti dai nostri standard ambientali e di sicurezza”, conclude l’eurodeputata.