Milano, 21 mar. (askanews) – Le prospettive del mercato auto Ue per i prossimi mesi “dovrebbero essere positive anche perché nel primo bimestre di quest’anno quasi tutti i mercati dell’area, ed in particolare i più importanti, sono in crescita. Ovunque si segnala però che il mercato è sostenuto soprattutto dagli acquisti delle flotte aziendali e delle società di noleggio che, tra l’altro, per il noleggio a breve nel febbraio scorso hanno intensificato gli acquisti in vista delle prospettive positive generate dalla Pasqua precoce”. Così Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor commentando i dati Acea sulle immatricolazioni di febbraio in Ue+Efta+Uk pari a +10,2% a quota 995.059 auto.
Riguardo le vendite di bev “a febbraio in Europa Occidentale la quota delle elettriche è stata pari al 13,2% come nel febbraio 2023. Va però detto che nell’intero anno 2023 la quota delle elettriche aveva raggiunto il 15,7%. E’ in atto quindi una frenata per le immatricolazioni di auto elettriche legata a diversi fattori come la fine degli incentivi in paesi importanti e il fatto che la domanda continua ad essere sostenuta principalmente dalle flotte mentre è in sofferenza la richiesta di elettriche da parte dei privati per i prezzi mediamente più elevati rispetto alle auto tradizionali ed anche per la percepita minore versatilità di impiego”.
In considerazione delle difficoltà di vendita delle auto elettriche, “in tutta l’area alla richiesta di incentivi più corposi ed efficaci di quelli adottati finora si aggiunge (in particolare nel Regno Unito) la richiesta di agevolazioni fiscali per le auto elettriche costituite da una riduzione delle aliquote Iva. Nella battaglia delle case automobilistiche per ottenere per i loro clienti incentivi all’acquisto di auto elettriche si aggiunge quindi un nuovo tipo di rivendicazione: l’utilizzazione della leva fiscale”.