Roma, 19 mar. (askanews) – “Noi non potevamo arrivare a un giorno dalle elezioni senza un programma, senza la condivisione di un progetto e soprattuto con una sorta di veto nei confronti di Azione e probabilmente anche nei miei confronti”. Lo ha detto Marcello Pittella, ex presidente Pd della Regione Basilicata poi passato ad Azione, commentando ad Agorà su Rai Tre la scelta del partito di Carlo Calenda di appoggiare il candidato del centrodestra Vito Bardi alle prossime elezioni regionali.
“E’ così”, conferma Pittella, la segretaria del Pd Elly Schlein non ha mai risposto a Calenda: “Ero presente, Calenda ha chiamato dieci volte. Se un segretario nazionale non risponde a un altro segretario nazionale, o non richiama, come si costruisce una coalizione per tenerci insieme?”.
La scelta di Azione di appoggiare Bardi non è per ripicca, assicura Pittella. “Io non ho ripicca, se però il Pd ti scrive che con Azione non c’è niente da fare, poi arrivano i 5 Stelle e dicono ‘tutto tranne che Azione’ e poi sui programmi siamo lontani mille miglia, diventa tutto molto complicato”, ha aggiunto.
Il tema della scelta di Piero Marrese a nuovo candidato del campo largo è per Pittella “un tema ormai passato, quattro mesi fa chi ha proposto Marrese sono stato io, le lungaggini del Pd rinviavano sempre tutto, nessuno andava bene. Ai 5 Stelle bisognava trovare una persona costruita in laboratorio che avesse una determinata caratteristica…”.