Roma, 18 mar. (askanews) – Una «nuova emergenza di sanità pubblica» su cui a oggi in Italia siamo ancora poco attrezzati. Dagli aspetti pneumologici ai problemi cardiovascolari e alle sindromi metaboliche, fino alle malattie neuro-psichiatriche: sono solo alcuni sintomi di pazienti affetti dalla PASC, ovvero le sequele post acute dell’infezione da Sars-Cov-2, che l’OMS stima attorno al 6 percento tra coloro che hanno contratto l’infezione.
Ad avanzare una prima proposta concreta per la presa in carico di pazienti affetti dal Long-Covid è l’eBook dal titolo “Linee guida per il follow-up delle sequele da COVID-19”, curato da Claudio Lucifora e pubblicato dalla casa editrice Vita e Pensiero dell’Università Cattolica del Sacro Cuore in occasione della Giornata Nazionale in memoria delle vittime del Covid, che si celebra oggi lunedì 18 marzo.
«Nel maggio del 2023, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato ufficialmente conclusa l’emergenza pandemica del Covid19», spiega Claudio Lucifora, direttore del Centro di ricerca sul Lavoro “Carlo Dell’Aringa” (Crilda) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e coordinatore del progetto PASCNET, i cui risultati della prima fase sono raccolti proprio nell’eBook. «Le statistiche raccolte dall’OMS ci ricordano che dall’inizio della pandemia ci sono stati, in tutto il mondo, oltre 765.222.932 casi di contagio, con quasi sette milioni di morti. Nella sola Lombardia, i contagi sono stati oltre 4 milioni con quasi 50 mila decessi. Sebbene, per il momento, possiamo considerare vinta la sfida pandemica del Covid19, ancora molte persone, anche a distanza di anni dal contagio, convivono con gli effetti debilitanti del Long-Covid o, come meglio definito nella letteratura medica, la “PASC”». Ora, continua Lucifora, «tra i sintomi più frequentemente riportati ci sono dolori muscolari, problemi gastrointestinali, stanchezza, vuoti di memoria o di linguaggio. La cosiddetta nebbia o “brain fog” che, nei casi più gravi, possono compromettere l’assolvimento delle normali funzioni quotidiane», continua Lucifora. Per colmare questo gap è nato il progetto PASCNET “La sindrome post-Covid: far fronte a una nuova emergenza di sanità pubblica con una gestione innovativa e il network building”, di cui l’Università Cattolica del Sacro Cuore è capofila, ed è finanziato dalla Fondazione Cariplo nell’ambito del bando “Networking, ricerca e formazione sulla sindrome post-Covid”. Un progetto scientifico che coinvolge in una nuova alleanza diversi attori del Servizio sanitario nazionale: le Agenzie di tutela della salute, le Aziende socio-sanitarie territoriali e gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, e una rappresentanza dei medici di medicina generale. «I risultati della prima fase del progetto, ottenuti grazie alla collaborazione tra i clinici dei principali enti di cura e ricerca lombardi, sono pubblicati nel volume che, di fatto, presenta una prima proposta di linee guida, per il follow-up di pazienti affetti da sintomi legati al Long-Covid», dichiara Lucifora. «La scommessa è che le linee guida raccolte nel volume possano essere di supporto alla pratica clinica, contribuire a ottimizzare la presa in carico dei pazienti affetti dalle sequele post-acute dell’infezione da Covid, ma soprattutto offrire delle prospettive di guarigione e migliorare la loro salute».