Milano, 17 mar. (askanews) – Classica, elettronica, jazz, contemporanea: un’estate in musica al Festival dei Due Mondi di Spoleto: dai grandi concerti di musica classica – protagoniste la Budapest Festival Orchestra e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia – alle jam sessions del jazz club.
Dal 29 giugno al 14 luglio torna la fortunata rassegna dei concerti di mezzogiorno. Per tre settimane, attorno ai grandi titoli del cartellone, otto appuntamenti da camera guidano il pubblico alla scoperta del rapporto tra il mito e la musica, con quell’attrazione che ha accompagnato quest’ultima per tutta la sua storia, tra la ricerca di modelli e il loro superamento. Da Stravinskij a Mendelssohn, da Purcell alla contemporanea, sul palcoscenico dell’Auditorium della Stella e della Chiesa di Sant’Agata si alternano i musicisti della Budapest Festival Orchestra, quelli dell’Orchestra da Camera di Perugia, l’ensemble guidato dal controtenore Raffaele Pe La Lira di Orfeo e lo strepitoso JACK Quartet.
La regista francese Jeanne Candel ci riporta nel suo mondo onirico con una nuova creazione di Teatro Musicale ispirata al mito di Baùbo (29-30 giugno, San Simone): la vecchia sacerdotessa del mito greco e “dea dell’oscenità” che restituì il sorriso a Demetra, generando il ciclo delle stagioni. Candel crea una performance musicale di sfrenata immaginazione, secondo quella magica combinazione tra musica e teatro che lei e Samuel Achache ci hanno fatto conoscere nel 2022 con gli spettacoli Demi-Véronique e Le Crocodile trompeur / Didon et Énée. I musicisti tedeschi dell’Ensemble Garage – affiancati da colleghi provenienti da Taiwan, Vietnam, Paesi Bassi e Italia – interpretano il nuovo lavoro del compositore Baldwin Giang (29 giugno, Sala Pegasus) in un concerto presentato in collaborazione con Mahler & LeWitt Studios, American Academy in Rome e Fondazione Carla Fendi. Con il videoartista Liyrc De La Cruz, per il suo nuovo lavoro Giang, in residenza all’Academy, si è interessato a come la queerness e la migrazione si intersechino con la vita della città di Roma, emergendo tra i suoi vari “strati”.
Daniel Lopatin, aka Oneohtrix Point Never, arriva a Spoleto in esclusiva per l’Italia (3 luglio, Teatro Romano). In dieci anni Lopatin è diventato uno dei più influenti musicisti elettronici di tutto il mondo, collaborando tra gli altri con artisti come FKA Twigs, Rosalía, Nine Inch Nails, con i registi Josh e Benny Safdie, e come produttore di The Weeknd per After Hours e Dawn FM, due degli album pop più venduti del decennio. A Spoleto presenta il suo nuovo disco Again, nel quale attinge al fermento musicale degli anni ’90 e ’00, tra rock alternativo e post-rock.
È attesa al Festival Barbara Hannigan, che il pubblico di Spoleto ha conosciuto nel 2022 come artista in residenza. Con la sua voce straordinaria torna sul palcoscenico del Teatro Romano (7 luglio) con uno straordinario gruppo di celebri musicisti, attivi dal Jazz alla contemporanea: il JACK Quartet, Ches Smith alla batteria, Jorge Roeder al basso, Sae Hashimoto al vibrafono e Stephen Gosling al pianoforte.
Dopo Dianne Reeves e Rhiannon Giddens, nel 2024 è in arrivo Lizz Wright (11 luglio, Teatro Romano), tra le più grandi voci del jazz contemporaneo e straordinaria erede delle interpreti afroamericane del passato. Wright presenta a Spoleto il suo ultimo album Shadow, in un concerto in collaborazione con Umbria Jazz. Nasce quest’anno Jazz Club: un nuovo spazio dedicato alla scena americana e alle nuove generazioni di musicisti. Tre appuntamenti in seconda serata alla Chiesa di Sant’Agata, per concludere le lunghe giornate di Festival ascoltando le improvvisazioni del trio di Alessandro Lanzoni insieme al sassofonista Francesco Cafiso (29 giugno), di quello di Micah Thomas (6 luglio) e del trio formato da Dado Moroni, Eddie Gomez e Joe La Barbera (13 luglio).
La musica è da sempre protagonista del concerto conclusivo del Festival in Piazza Duomo (14 luglio): ancora nella doppia veste di soprano e direttrice d’orchestra, Barbara Hannigan ritrova i musicisti dell’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia che aveva diretto nel 2022 per La Voix Humaine di Francis Poulenc. Hannigan attinge alla sua collezione di ruoli femminili fuori dall’ordinario e interpreta la Girl Crazy Suite, nell’adattamento che ha curato insieme al compositore Bill Elliott dal musical omonimo di George Gershwin. Altrettanto pungente è l’accostamento di capolavori da diverse epoche nella prima parte del concerto, con Le festin de l’araignée di Albert Roussel, la Sinfonia n. 104 London di Haydn e il Valse triste op. 44 n. 1 di Sibelius.
La 67a edizione del Festival dei Due Mondi è promossa da Ministero della Cultura, Regione Umbria e Comune di Spoleto. È realizzata con il sostegno di Fondazione Carla Fendi (Main Partner), Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto e Banco Desio.